IL G IO R NA L E DEI R AGA Z Z I S P E C IA LE Associazione AMICI DI YPSILON - Via Verdi, 2 - 85021 Avigliano (Pz) - www.amicidiypsilon.org - [email protected] n. 3 Registrazione Tribunale di Potenza n. 245 del 18.11.97 - Maggio 2010 - Anno XV CO ST R UT TO R I D I PAC E Gli alunni della rete scolastica federiciana raccontano le loro esperienze per l’educazione alla cittadinanza europea, ai diritti umani, alla costituzione, alla pace e alla solidarietà sul giornale 25 anni di impegno e di passione per l’educazione alla PACE e alla SOLIDARIETA’ Giuseppe Coviello Dirigente Istituto comprensivo “Tommaso Claps” - Lagopesole Il numero speciale di YPSILON con la sintesi di quanto gli alunni delle scuole “in rete” hanno realizzato per il progetto di “Educazione alla Cittadinanza europea, ai Diritti umani, alla Costituzione, alla Pace e Solidarietà è in stampa. Ce l’abbiamo fatta! Non era facile e scontato raggiungere tutti gli obiettivi che la rete di scuole aveva ipotizzato e programmato nel corso dell’anno. Possiamo essere soddisfatti. Abbiamo unito le forze, abbiamo dato spazio e voce ai nostri alunni; abbiamo realizzato momenti di confronto e di riflessione sulle tematiche del progetto educativo. La realizzazione del giornale on-line “Foglio su Foglio” era una novità e per certi versi una scommessa con noi stessi, consapevoli dell’inesperienza e delle difficoltà organizzative, che attività come queste comportano. Il giornale on-line, questo numero speciale di Ypsilon, la tavola rotonda del 7 maggio e la giornata conclusiva del progetto ripagano tutti del lavoro compiuto all’interno delle scuole con passione, secondo le rispettive competenze. Non è facile far passare, in questo momento, sul filo della memoria 25 anni di attività finalizzata all’educazione alla PACE e alla SOLIDARIETA’, con l’obiettivo di realizzare una scuola autenticamente formativa ed in grado di suscitare interesse e offrire motivazioni agli alunni per l’acquisizione dei “saperi” e conferire “un senso” al proprio progetto di vita. Il progetto educativo nel corso degli anni ha coinvolto tante scuole della Basilicata e per due anni, anche scuole della Sicilia, della Campania e del Molise, arricchendosi e modificandosi, tenendo conto dell’esperienza acquisita e delle diverse esigenze formative. Quante emozioni! Quanta passione! Quanti sogni e speranze delle migliaia di ragazzi e centinaia di docenti che, ogni anno, hanno dato luogo alla giornata conclusiva, con il sogno e la speranza di una società fondata sul reciproco rispetto, spirito di tolleranza e sulla solidarietà. Anno dopo anno, ininterrottamente, siamo 2 giunti a questo 25° anno che rappresenta un primo traguardo importante, con la costituzione ed il consolidamento dell’accordo di rete tra le scuole. Questa è la strada che occorre percorrere nel futuro: unire le forze e le poche risorse finanziarie, ma, anche, valorizzare le risorse umane e professionali, per dare ampio respiro all’attività educativa e didattica delle scuole, valorizzando le potenzialità dell’autonomia scolastica. Al termine di questo affascinante percorso e della mia attività professionale esprimo un sentito ringraziamento ai colleghi, ai docenti-referenti delle scuole in rete, a tutti i docenti che nel corso degli anni hanno voluto condividere il progetto della Scuola “Tommaso Claps”. Un ringraziamento particolare esprimo al direttore di Ypsilon, Lello Colangelo, per quanto ha fatto per la nostra scuola nel corso degli anni e per la disponibilità a condurre per mano i ragazzi nella positiva esperienza della tavola rotonda degli ultimi due anni e per l’insostituibile attività professionale, che ha reso possibile la pubblicazione di questo numero speciale di Ypsilon. Le scuole in rete Direzione Didattica Avigliano I.C. Avigliano I.C. Bella I.C. Filiano I.C. Lagopesole I.C. Oppido I.C. Pescopagano / Rapone I.C. Pietragalla I.C. “Settimo” Potenza S.M. “Granata” Rionero I.C. Ruoti I.C. San Fele I.C. Tito I.C. Vietri di Potenza IPAA “G. Fortunato Lagopesole ISIS “Pitagora” Montalbano Ionico IPIAS “Giorgi” Potenza ISIS “Fortunato” Rionero ISIS “Levi” Rionero fogliosufoglio L’amicizia è un sentimento speciale, avere tanti amici ci aiuta a stare meglio e a vivere più sereni.Ci sono momenti in cui occorre farsi un po’ da parte, senza però voltare le spalle se ci viene chiesto aiuto. I veri amici sanno essere pazienti, non ci lasciano soli nelle difficoltà e se li allontaniamo sono sempre presenti e sanno trovare la parola giusta al momento giusto. Un vero amico è un bene prezioso perché sa darci una mano quando ne abbiamo bisogno e sa apprezzare le nostre qualità. Nell’amicizia è fondamentale l’aiuto reciproco per stare bene insieme. Tante volte un sorriso e una carezza valgono più di mille parole. “Chi trova un amico trova un tesoro con cui condividere le proprie emozioni” Classe IV B LA DIVERSITÀ ... QUALCOSA DI BELLO Per noi, la diversità è qualcosa che ci distingue anche se, in fondo, siamo tutti uguali.Si riconosce infatti la persona di colore, l’emarginato, l’ammalato che vediamo diverso per il solo fatto che non ci rassomiglia. Se noi considerassimo la diversità come qualcosa di bello, a cui avvicinarsi senza paura, potremmo avere tanti amici, superando così la diffidenza nei confronti di persone che sono diverse da noi solo per le caratteristiche fisiche e culturali ma, come tutti noi, cittadini del mondo. UN PRESEPE ECO-SOLIDALE Come ogni anno, facendo riferimento alla programmazione, si è dedicato ampio spazio alla festa del Natale, per i valori universali che lo stesso avvenimento trasmette. Le insegnanti e i bambini delle sette sezioni della scuola dell’infanzia di Avigliano hanno allestito il Presepe, rappresentando la storia di Gesù a partire dall’Annunciazione fino all’arrivo Direzione Didattica Silvio Spaventa Filippi - Avigliano UN SORRISO E UNA CAREZZA VALGONO PIÙ DI MILLE PAROLE 3 fogliosufoglio Direzione Didattica Silvio Spaventa Filippi - Avigliano 4 dei Re Magi. Per la realizzazione sono stati privilegiati materiali ecologici e poco costosi, come stoffe, legumi, pasta, che diventano divertenti e suggestivi oggetti decorativi in grado di sviluppare nei bambini non solo suggestioni e manualità ma anche la UN’AMICA SPECIALE loro globale sensorialità. Per sensibilizzare la solidarietà, inoltre, è stato allestito un mercatino di addobbi natalizi creati dai bambini con l’aiuto delle insegnanti; il ricavato sarà devoluto ai bambini meno fortunati. Scuola dell’ Infanzia La storia della “Renna Marforia” Il primo giorno di scuola abbiamo trovato in classe, oltre alle nostre maestre, una maestra nuova: la maestra Anna che ci ha informato che quest’anno avremo con noi una nuova compagna: Eleonora. Eleonora, a causa dei suoi problemi di salute, non avrebbe frequentato la scuola, ma sarebbe venuta a trovarci solo qualche volta mentre noi a gruppetti, accompagnati dall’insegnante, saremmo andati a casa sua. Il secondo giorno di scuola Eleonora, accompagnata da sua madre, è venuta a trovarci. Le emozioni provate sono state tante: felicità, il timore di spaventarla facendo rumore, l’allegria, la tenerezza mentre le parlavamo e la accarezzavamo. Al termine di questo incontro ognuno di noi si è reso conto di aver ricevuto un “dono speciale” e che dobbiamo impegnarci per costruire e, gradualmente consolidare questo legame imparando con i fatti cosa significa AMORE, AMICIZIA e SOLIDARIETA’. L’insegnante di sostegno di Eleonora va a casa sua ogni giorno e rappresenta il nostro legame con lei, perché ci porta notizie della nostra compagna e a lei racconta di noi. Per Natale insieme alle nostre insegnanti, abbiamo pensato di realizzare per Eleonora un libro tattile e abbiamo registrato la lettura del testo con le nostre voci. La storia che abbiamo scelto è quella della “Renna Marforia” e tutti insieme abbiamo inventato il finale della storia: Marforia era una renna diversa dalle altre perché non aveva le corna. Il suo desiderio più grande era quello di trainare – insieme alle altre renne – la slitta di Babbo Natale, ma a causa della sua ‘diversità’, veniva sempre esclusa. Un giorno però – quando le altre renne si erano impigliate con le corna tra i rami degli alberi, Marforia risultò molto utile perché Babbo Natale, grazie alla sua collaborazione, riuscì a consegnare tutti i regali per tempo. Al termine delle consegne Babbo Natale voleva ricompensare la Renna Marforia regalandole le corna ma lei rifiutò perché si piaceva così e perché, salvando la festa del Natale, aveva capito di avere anche lei un grande valore. Prima delle vacanze natalizie alcuni di noi sono andati a casa di Eleonora a portarle questo nostro dono, a farle gli auguri di Natale e a cantarle, accompagnate dalla chitarra suonata da una compagna di classe, canzoni natalizie. Anche questo incontro è stato pieno di emozioni che i compagni che hanno vissuto direttamente hanno poi trasmesso a quelli che erano rimasti in classe. La conoscenza di Eleonora ci ha permesso di capire che anche se siamo diversi, siamo tutti preziosi perché ognuno ha da dare qualcosa agli altri. Infatti, ogni volta che la incontriamo, noi cerchiamo di comunicare ad Eleonora il nostro affetto in vari modi e lei ci regala emozioni e sensazioni che non avevamo mai provato prima di conoscerla. ClasseVA fogliosufoglio Ci piacerebbe un mondo senza tristezza e con molta felicità. Per noi la pace è una cosa molto importante perché se non ci fosse avremmo un mondo pieno di guerre e di confusione . Purtroppo quotidianamente assistiamo a violenze di ogni genere condizioni molto lontane dalla convivenza pacifica. Ci piacerebbe un mondo senza tristezza e con molta felicità. Siamo contro la violenza,le armi e i vari tipi di droghe vorremmo anche che i clandestini facciano una vita più anquilla,come la nostra. Vorremmo che la gente smettesse di rubare e uccidere. La pace serve ad aiutare alcune persone che a causa della povertà sono costrette a rubare. La pace è un simbolo per fare amicizia e conoscere nuove persone. La COSTITUZIONE – Le Istituzioni – Visita guidata alla Provincia di Potenza Gandhi disse –Io ho fiducia nella giustezza della nostra causa, e nella durezza delle nostre armi…-. La guerra si può combattere anche senza armi, oggi moltissime guerre mietono migliaia di vittime. La pece consiste nell’ essere tutti uniti. A volte i capi di governo non capiscono i veri problemi della gente, con riforme assurde cercano acquisire più potere NAPOLI Politeama: L’ENEIDE Alla ricerca delle nostre RADICI senza salvaguardare il popolo;che non riesce a far fronte alla sopravvivenza,per questo ancora molti paesi vivono condizioni precarie. Molte associazioni,come i medici senza frontiere e la croce rossa ,operano per aiutare i popoli in difficoltà ,come la striscia di Gaza e Haiti,rischiando la propria vita. La pace è un concetto difficile da realizzare ma se fosse obiettivo comune, non impossibile. Per noi le pace è molto importante perché trasmette messaggi d’ amore e di gioia. Tutti dovrebbero prendere l’ esempio di Gandhi e Eistein. I capi di stato dovrebbero riflettere con scrupolosità per salvaguardare ad ogni costo l’ incolumità e la sicurezza dei popoli. Se si sviluppasse una guerra odierna moriremmo tutti. Per evitare tutto questo bisognerebbe pensare ognuno al prossimo futuro; abolire le armi in tutto il mondo e riciclare per produrre oggetti quotidiani. La pace secondo noi è stata creata per mantenere la tranquillità sulla terra . Per realizzarla bisognerebbe che il mondo la pensasse allo stesso modo ma non sempre è così. Scuola secondaria 1° grado Classi 1^A e 1^B Istituto Comprensivo – Bella LA PACE È UN SIMBOLO PER FARE AMICIZIA 5 fogliosufoglio Istituto Comprensivo – Filiano Il Parlamento dei Bambini Un gioco per avvicinarsi alla politica Il vostro pomeriggio è piuttosto noioso perché fuori piove e avete esaurito tutti i giochi possibili? C'è un'opportunità da non perdere! Potete provare l'emozione di diventare deputati per un giorno e creare da voi una nuova legge. Andate sul sito HTTP://bambini. camera.itgioco/index.HTML, datevi un volto interessante, con un bel segno particolare e partite per l'avventura! Perché? Perché il vostro alter-ego è il nuovo candidato alla Camera dei Deputati. Dopo “normali” elezioni, il vostro avatar raccoglierà in giro per l'Italia i bisogni dei suoi concittadini, ne sceglierà uno e formulerà la proposta di legge da presentare al Presidente della Camera. Il gioco non finisce qui! Dovete superare ancora altri livelli: il lavoro in commissione, la discussione nell'aula di Montecitorio, la votazione degli emendamenti. Siete quasi giunti alla fine del gioco! Dopo la votazione dei diversi emendamenti, la legge verrà approvata dalla Camera, dal Senato e infine controfirmata dal Presidente della Repubblica. Adesso, alla fine del viaggio, regalatevi un po' di relax! Il gioco è finito: è vero! Nel frattempo però, avete messo in pratica gli articoli 70, 71, 72, 73 della Costituzione italiana. Godetevi il meritato BALLO FINALE! Come nasce una legge Il Parlamento dei Bambini è un gioco interattivo che si trova sul sito della Camera dei Deputati. E' facile da scaricare sul vostro computer, basta cliccare l'apposito link che trovate nella Homepage del sito. Il gioco spiega l'iter di formazione di un legge: da quando nasce a quando viene approvata. Questo però non è il suo unico scopo. In modo divertente infatti, i ragazzi scoprono la funzione di importanti istituzioni italiane ed 6 “entrano dentro” la Costituzione: negli articoli 70, 71, 72 e 73, quelli che parlano del “cammino della legge all'interno del Parlamento”. Il gioco ha lo scopo di avvicinare i giovani alle istituzioni italiane per renderli consapevoli e partecipi della vita democratica del nostro paese. Ragazzi! Giocate al Parlamento dei Bambini perché è divertente, è semplice e perché vi avvicinerete al mondo della politica: un mondo solo in apparenza lontano dalla nostra quotidianità. fogliosufoglio Cara Amica Mia del Kosovo, mi chiamo Angelica, vivo in Italia, in un piccolo paese della Basilicata, in provincia di Potenza. La mia è una terra in cui regna la Pace… Io mi ritengo fortunata: ho tutti i diritti salvaguardati, acqua, cibo ed energia in quantità. Anch’io sono stata in un paese povero con dei bei posti per i turisti ma per la gente normale c’era poca acqua, denaro ed energia. Non trovo giusto che bambini come te vedano la guerra. La Pace è un diritto di tutti, nessuno escluso. La Pace “Porta Amore Con Emozione” e non deve essere trascurata. E’ la cosa più bella che ci possa essere. La guerra è una cosa inutile per i deboli. La Pace è nel cuore di tutti ed è giusto che nel cuore di tutti regni. Saluti cari. Aprile 2010 Angelica, classe IV A Scuola Primaria VIVA LA SOLIDARIETA’! Ciao, sono Donato, ho nove anni e abito nella provincia di Potenza. Io sono fortunato perché ho la televisione, le mia camera e tante altre cose… So che tu sei sfortunato e io posso solo fare qualcosa per te: aiutarti a venire in Italia, così starai bene, troverai tanti amici, andrai a scuola, imparerai tante cose e potrai diventare il migliore! Vieni a trovarmi! Donato, classe IV A Scuola Primaria Istituto Comprensivo – Lagopesole LETTERE A BAMBINI CHE HANNO VISSUTO LA GUERRA PACE E SOLIDARIETÀ Se c’è solidarietà L’amore non mancherà. Se c’è disagio e dolore Ci vuole un po’ di amore. I bambini sfruttati non sono fortunati. I diritti vanno rispettati E salvaguardati. Se c’è solidarietà La Pace trionferà E la Guerra più non ci sarà. Alunni Classi IV A IV B Scuola Primaria 7 fogliosufoglio Istituto Comprensivo – Lagopesole I DIRITTI VENGONO DA LONTANO ... I diritti! Cosa c’è di più bello? Fin dall’antichità i popoli aspiravano ad avere diritti inalienabili tanto che in Mesopotamia, 2000 anni a.c. vennero redatti i primi codici che ne parlavano. Sempre anticamente l’uomo si chiedeva se esistesse un diritto ‘naturale’; i filosofi greci come Aristotele affermarono non solo che esso esistesse ma che fosse anche regolato da leggi naturali. Il vero passo in avanti si fece nel 1948, quando l’ONU, scossa dalle barbarie della Seconda Guerra Mondiale, promulgò la ‘dichiarazione universale dei diritti dell’uomo’ che, pur non essendo una convenzione indicava agli stati l’urgenza di promuovere i diritti poiché, come disse Eleanor Roosvelt, ‘ Se non si rispetta il proprio vicino non si potrà mai rispettare un estraneo ’ noi aggiungiamo soprattutto se questi ha cultura, religione ed etnia diverse. Ciò che ci sta più a cuore è parlare di Amnesty International e ammirare l’impegno che profonde per la salvaguardia dei diritti e in particolare per lottare contro la pena di morte. Infatti in molti paesi a tuttora il diritto alla vita viene violato, anche nei paesi cosiddetti ‘più sviluppati ’ basti ricordare che dove avvengono più esecuzioni è la Cina, con circa 3500 uccisioni annue. Stavamo parlando di Amnesty International; questa è un’ organizzazione non governativa senza fini di lucro che ha lo scopo di promuovere il rispetto dei diritti umani. E’ stata fondata il 28 maggio 1961 e ad oggi vi hanno aderito più di 2.000.000 di persone. A. I. chiede a tutti i governi di rispettare la sovranità della legge e di attuare gli atti sulla protezione dei diritti, svolge attività nel campo dell’educazione ai diritti umani, incoraggia altre organizzazioni simili e i singoli individui a rispettare e sostenere i diritti umani. Anche l’Italia ha aderito a questa organizzazione; nata intorno agli anni 70 ed oggi in forte crescita annovera più di 90.000 iscritti. Infine vorremo esporre un nostro pensiero: per rispettare i diritti di ogni individuo basterebbe accorgersi del fatto che la libertà di ognuno si arresta quando viola quella altrui. Piero Lucia, Federico Possidente, Francesco Coviello 2^A Scuola secondaria Tutti i bambini hanno diritto ad avere una famiglia Scuola dell’infanzia 8 fogliosufoglio Noi, come Martin Luther King, vorremmo un mondo dove ci sia posto solo per “uomini” La parola pace richiama tristemente quella di guerra. La guerra è una situazione di conflitto armato tra due o più Stati. La guerra però non è solo questo, è anche un dramma che colpisce l’animo della persone. Molte volte queste vi partecipano, rischiando la vita, e finiscono divise tra la speranza di un futuro di pace e le realtà negative che vanno a contraddire questa speranza. Noi siamo fortunati, la guerra non la conosciamo. I nostri nonni invece la ricordano bene. Ricordano il tempo in cui ogni minima cosa poteva essere trasformata in un oggetto indispensabile per la vita, ad esempio i paracaduti usati come vestiti e le oscure grotte trasformate in rifugio dalle bombe. Questa guerra è per noi un racconto ma che cosa succederebbe se i tanti conflitti sparsi per il mondo divenissero uno scontro totale? Milioni di feriti si riverserebbero per le strade facendo impallidire le peggiori pestilenze del passato. La parola pace richiama troppo spesso quella di utopia e il suo senso di irrealizzabilità. Noi pensiamo ad un uomo come Gandhi e crediamo che oggi il suo messaggio non debba essere considerato utopistico bensì solo difficile da realizzare perché la violenza ha preso le redini del mondo. Oggi ci sono “uomini agnello” e “uomini leone” che ogni giorno sono in contrapposizione e non trovano pace; noi, come Martin Luther King, vorremmo un mondo dove ci sia posto solo per “uomini”. Uomini coraggiosi, capaci di far tremare Imperi e razzismi. Capaci di lottare e morire ma anche in grado di dire:”Com’è bella la vita!” Per noi queste parole vogliono dire cogliere gli aspetti positivi lasciando da parte quelli oscuri, vogliono dire che si può partire perfino da una guerra per costruire la pace. Classe 3^ A Scuola secondaria Istituto Comprensivo – Lagopesole WE HAVE A DREAM FOR THE PEACE… IL CRUCIVERBA DELLA COSTITUZIONE 9 fogliosufoglio Istituto Comprensivo – Lagopesole DIRITTO ALL'ISTRUZIONE E RUOLO DELL'UNICEF Noi ragazzi di I A abbiamo analizzato gli articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (art. 26) e della Costituzione Italiana ( art. 3334) riguardanti il diritto all'istruzione ed abbiamo constatato che ci sono molti disagi nel mondo e non sempre i diritti sono rispettati. Nel mondo ci sono 125 milioni di bambini che non sono istruiti, soffrono la fame, la povertà, vivono in condizione di sottosviluppo. Ci sono molti bambini e ragazzi che hanno una grande voglia di andare a scuola ma non possono a causa delle gravi problematiche sociali dei loro paesi. Ci chiediamo perchè i potenti del mondo dicono che faranno di tutto per aiutarli e poi fanno poco o niente. Se i paesi ricchi aiutassero le persone e i bambini in difficoltà il loro stato potrebbe progredire e migliorerebbe la situazione di tutti. L'art 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e l'art.3 della Costituzione Italiana affermano infatti, che tutti i cittadini sono uguali in dignità e diritti senza distinzione di razza, sesso, religione cultura o altro. E' necessario quindi che tutti i bambini abbiano le stesse opportunità:, giocare, essere curati, avere una famiglia, vivere in condizioni di vita adatte, andare a scuola.. E'.necessario peciò, aiutare e sostenere le agenzie ed associazioni internazionali dell'ONu, che cercano di risolvere alcune situazioni di emergenza con interventi specifici. . L'Unicef, ad esempio, interviene per aiutare i bambini dei paesi sottosviluppati o in situazioni di emergenza , fornendo libri, maestri, sovvenzionando scuole,fornendo medicinali, sostenendo campagne di vaccinazioni,intervenen do in situazioni di calamità naturali, portando elementi essenziali alla sopravvivenza. 1^ A Scuola secondaria LA SOLIDARIETÀ: se ci guardiamo intorno... Molti bambini non possono andare a scuola e non imparano a scrivere neanche una parola. Non possono divertirsi a giocare perchè devono lavorare. Fanno fatica a trovare da mangiare perchè il cibo continua a scarseggiare. Così se ci guardiamo intorno vediamo un mondo da aiutare. E allora molti bambini potranno mangiare e giocare. Un mondo migliore costruiremo se una mano ci daremo. Aiutando una persona in difficoltà dai una mano alla solidarietà. 5^A Scuola primaria 10 fogliosufoglio Noi alunni della classe I B della scuola secondaria di I grado “T. Claps” di Lagopesole, abbiamo realizzato come contributo alla “dimensione” della pace, un articolo dedicato alla correlazione che intercorre tra le parole: STRANIERO-MULTICULTURALISMOTOLLERANZA-PACE, di profonda attualità nelle società odierne. Lo straniero che noi chiamiamo extracomunitario, è il cittadino che vive in un paese diverso dal proprio. Sin dall’epoca dei Greci e dei Romani esistevano gli stranieri; lom straniero veniva chiamato BARBARO: questo termine indicava appunto la persona rozza e violenta non appartenente alla lora civiltà. Tutta la storia dell’umanità si è evoluta grazie ai continui spostamenti di alcune popolazioni provenienti da zone diverse. L’esistenza di molteplici gruppi e culture su uno stesso territorio si identifica con la parola: MULTICULTURALISMO. Sin dall’antichità esistevano regni ed imperi multiculturali ( ne è un esempio l’ Impero Romano); poi con il passare del tempo, il multiculturalismo si è diffuso sempre più; oggi infatti esso YPSILON il giornale dei ragazzi Direttore responsabile Lello COLANGELO [email protected] - Mobile 339.1721763 Stampa Tip. Pisani - Avigliano - 0971 700693 Abbonamenti e contributi conto corrente postale n. 14915854 Ordinario Simpatia Sostenitore 15,00 Euro 30,00 Euro 80,00 Euro è una realtà che riguarda il mondo intero. In tutte le epoche il rapporto tra i diversi popoli, sono stati costantemente interessati dalla DISCRIMINAZIONE che si esplica quando il popolo che domina, considera DIVERSI e INFERIORI gli altri gruppi e li EMARGINA. Il mondo di oggi chiede a tutti di essere protagonisti nel tentativo di costruire una società multiculturale in cui bisogna imparare a comprendere la DIVERSITA’, basarsi sul rispetto reciproco e dunque sulla TOLLERANZA che come tale, si pone come una disposizione dell’animo per cui si accettano e si rispettano idee, opinioni, religioni diverse dalle proprie. Anche la nostra Costituzione con l’art. 10 stabilisce che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, e precisa i diritti fondamentali nei quali si concretizza questa uguaglianza. Pone così le basi per una società tollerante e rispettosa delle diversità, che favorisce e promuove lo sviluppo della persona umana, affinché ciascuno concorra al “progresso materiale e spirituale della società”. Ancora oggi però molti stati non conoscono la parola tolleranza per cui dimostrano di non essere in grado di applicarla; in essi infatti, dominano prepotentemente i conflitti, simbolo per antonomasia di intolleranza. Noi Italiani dobbiamo dunque ritenerci privilegiati se riusciamo a convivere in una comunità multietnica in cui l’intolleranza c’è ma non si impone ancora con prepotenza. I B Scuola secondaria Istituto Comprensivo – Lagopesole DALLO STRANIERO... ALLA PACE 11 fogliosufoglio Istituto Comprensivo - Oppido Lucano TUTTE LE ATTIVITÀ PORTANO A… CITTADINANZA E COSTITUZIONE Giornata della memoria 27 gennaio 2010 I bambini delle classi quinte, attraverso ricerche personali, lettura di quotidiani, raccolta di poesie, lettura di alcune pagine del Diario di Anna Frank e di brani tratti dal libro “Se questo è un uomo” di Primo Levi, nonché la visione del film La vita è bella, hanno riflettuto sugli orrori della guerra e di quanti l’hanno vissuta sulla propria pelle. Tra le numerose iniziative nazionali dedicate al Giorno della memoria, gli alunni si sono soffermati sulla manifestazione svoltasi nella stazione centrale di Milano. Al binario 21, da dove il 6 Dicembre 1943 partirono 15 treni carichi di ebrei, diretti ad Auschwitz, è stata posta la prima pietra del Memoriale della Shoah. Per ricordare i dieci anni del Giorno della memoria, è stato scelto un simbolo davvero particolare: una recinzione di filo spinato su cui fiorisce un ramoscello di ulivo… …gli alunni l’hanno immaginato così: Paura E vidi, vidi una goccia di rugiada sulle gote di un bambino. L’assaggiai e la sentii salata. Gli occhi divennero sorgente di terrore, di tristezza, di paura. Aveva guardato gente rasa al suolo. Salvaguardia dei beni artistico - culturali Aver ammirato il quadro dell’Annunciazione nella omonima chiesa rupestre in Oppido Lucano, visitato il Museo Nazionale Archeologico D. Adamesteanu ed apprezzato la maestosità della Reggia di Caserta, è servito a capire il valore che i beni artistici rappresentano e l’importanza della loro salvaguardia in quanto memoria storica dei popoli. Educazione stradale “Stradamica” Con la collaborazione del Comune di Oppido Lucano e l’intervento di un vigile urbano, gli alunni della scuola primaria hanno affrontato le tematiche dell’”Educazione stradale”. Gli stessi hanno approfondito regole di comportamento nella strada e scoperto alcuni segnali d’indicazione. Alla giornata conclusiva che si terrà alla fine dell’anno scolastico parteciperà anche la Federazione ciclistica di Basilicata. 12 fogliosufoglio Nell’ambito dell’”Educazione alla Legalità” il 24 marzo 2010, gli alunni delle classi quinte hanno effettuato una visita alla Compagnia dei Carabinieri di Acerenza. L’iniziativa portata avanti dal comandante della Stazione dei Carabinieri di Oppido Lucano, Maresciallo C. D’Amico, ha consentito ai ragazzi di conoscere l’organizzazione dell’Arma dei Carabinieri e l’importante ruolo che la stessa svolge nella società. Il Maresciallo capo G. Congedo è riuscito a far capire ai ragazzi che il carabiniere non è il nemico, ma l’amico della gente. Ha inoltre, con linguaggio semplice, evidenziato l’importanza del rispetto delle leggi da parte di tutti i cittadini, bambini compresi. Lo sapevate che… …in Italia la bandiera europea compare con il tricolore su tutti gli edifici pubblici dal 1998? …dal 1985 l’inno ufficiale dell’Unione europea è “L’inno alla gioia” di Ludwig Van Beethoven? …la festa dell’Europa si celebra il 9 maggio? Allenarci alla solidarietà non può farci che bene Molte sono state le attività didattiche che hanno coinvolto gli alunni dell’I.C. F. Giannone di Oppido Lucano. I ragazzi della Scuola secondaria di primo grado hanno partecipato ai Giochi Sportivi Studenteschi, Coppa Speranza FIAT e Gioco-sport del CONI, ottenendo lusinghieri risultati nel rispetto dell’amicizia, delle regole, della convivenza e del confronto. E adesso… Musica! L’I.C. di Oppido Lucano, ad indirizzo musicale, vedrà i ragazzi impegnati in varie manifestazioni. Saranno infatti presenti al: IV Concorso musicale nazionale “Le note” ad Acri; VIII Concorso musicale regionale “Ludwig Van Beethoven” a Montesano sulla Marcellana; II Rassegna Musicale Nazionale “Armonizziamoci in note di PACE” a Sant’Arcangelo. Istituto Comprensivo - Oppido Lucano Giornata della legalità 5^A e 5^B Scuola primaria SOLIDARIETA’ Girotondo dei bambini del mondo I bambini salutano il mondo vedo un grande tondo che ruota intorno al mondo. Vedo da un lato la notte e i bambini che dormono e sognano dall’altro lato il giorno. Vedo le terre fertili con prati e fiori e terre aride con fame e morte vedo i bambini che giocano felici li saluto tutti perché sono miei amici. Classi 5^A e 5^B di Oppido Lucano Classi III A e III B 13 fogliosufoglio Istituto Comprensivo - Oppido Lucano La fata del sorriso Nel mondo c’è una fata che regala sorrisi: compriamone uno e doniamolo a tutti! Invece di uno compriamone tanti e regaliamoli a tutti quanti ACROSTICO SOLIDARIETA’ DEI BAMBINI SE OLTRAGGIAMO LE IDEE DEGLI ALTRI RENDIAMO INEVITABILMENTE EMARGINATI TANTI ADOLESCENTI DISTRUGGIAMO ED INABISSIAMO Guardando la TV Guardando la TV Mi sono resa conto che esisti anche tu. Guardavi il tuo piatto col sorriso Ma dentro c’era solo riso. Tendevi la mano verso qualcuno Volevo aiutarti ma non trovavo nessuno. Ho visto un arcobaleno lassù E gli ho detto: aiutala tu. BRUTTURE ANGOSCE MALVAGITA’ BUGIE I NCULCANDO NUOVI INSEGNAMENTI Classi quinte Sez. A-B Oppido Lucano GRAZIE Gli alunni delle classi Terze e Quinte dell’I. C. di Oppido Lucano ringraziano il Dirigente scolastico Gilio Demasi e le insegnati per aver offerto la possibilità di partecipare al progetto “Educazione alla Cittadinanza europea, ai Diritti umani, alla Costituzione, Pace e Solidarietà”e per aver loro insegnato a dire no al bullismo, all’emarginazione, alla violenza, alla discriminazione, all’intolleranza, alle diversità e alla brutalità della guerra. 14 Classi III A e III B Oppido Lucano UN UOVO PER LA SOLIDARIETA’ Al fine di sensibilizzare le giovani generazioni ai valori della convivenza civile, tra cui la solidarietà, nell’Istituto Comprensivo di Oppido Lucano è stato ragguardevole il contributo dato alla ricerca con l’acquisto delle uova pasquali. fogliosufoglio LETTERA APERTA Mi chiamo Oprisan Adrian Laurentiu, frequento la classe 5° dell’istituto Comprensivo di Pietragalla. Sono nato a Medgidia in Romania 11 anni fa. Ho vissuto per otto anni in Romania, poi per motivi di lavoro la mia famiglia si è trasferita in Italia e ci siamo stabiliti a Pietragalla. Non vi nascondo che per me trovarmi in un paese nuovo di cui non conoscevo la lingua e le persone è stato un momento molto difficile. Ritrovarmi tra i banchi con bambini che non conoscevo e di cui non mi fidavo mi faceva sentire un “pesce fuor d’acqua”. Sembrava che tutti guardassero me e che mi prendessero in giro mi sentivo diverso pur non essendolo, avevo timore di sbagliare qualunque cosa facessi mi sembrava di non essere un bambino come loro spesso piangevo, mi sentivo escluso dai loro giochi e dal loro mondo. Un episodio non dimenticherò facilmente: nei primi giorni di scuola durante l’ora di religione la mia compagna di banco volutamente mi ha fatto sbagliare e tutta la classe è scoppiata a ridere, io con le guance in fiamme mi sono messo a piangere. Col passare dei giorni ha cominciato a fare amicizia, a dire le prime parole in italiano e a sentirmi più a mio agio. Vedevo che intorno a me in effetti non c’era indifferenza e rancore e che tutti cercavano di essermi d’aiuto. Cominciavo ad apprezzare un sorriso, una parola gentile, un gesto amichevole e ho capito che nessuno mi emarginava. Oggi posso dire che è come se fossi nato qua e che non mi sento più straniero e ho capito che quando c’è Istituto Comprensivo - Pietragalla UGUALI E DIVERSI amore, solidarietà, e tolleranza non esistono differenze di lingua, religione e razza. Ho capito che accettarsi vuol dire vedere nell’altro se stesso e pensare che nel cuore di tutti ci sono gli stessi sentimenti, gli stessi sogni, le stesse esperienze. Io spero che tutti coloro che sono costretti a lasciare il loro paese possono trovare la stessa accoglienza che ho trovato io, purtroppo sento che ci sono ancora tante persone che provano odio verso chi proviene da un altro paese o che ha un altro colore di pelle e che il grande sogno di Luther King, è ancora lontano da avverarsi. Classe V Pietragalla Centro 15 fogliosufoglio Istituto Comprensivo Potenza 7° 16 Più leggi ci sono più si vive in armonia Noi speriamo che prima o poi l’uomo si renda conto dell’importanza delle regole Per vivere in una società civile e democratica è necessario rispettare delle regole molto precise: vale a dire possedere una giusta educazione civica. L’uomo è un animale socievole, dotato di ragione, e perciò si distingue dagli animali. E poichè dotato di ragione si può organizzare, cosi ha creato le regole dette “norme”. In una comunità più leggi ci sono più si vive in armonia. Prima le società primitive e quelle non civilizzate erano soggette alla cosiddetta “legge del più forte”. Grazie alle norme che sono alla base della convivenza tra gli uomini, non si è più esposti alla “legge del più forte”. Per fortuna l’uomo pensò bene che solo avendo delle regole valide per tutti avrebbe potuto migliorare la vita delle persone rendendo possibile la convivenza. Oggi possiamo cosi vivere una giornata serena e normale:la mattina ci svegliamo,ci laviamo,facciamo colazione, i ragazzi vanno a scuola mentre gli adulti a lavoro, poi stanchi dopo una lunga giornata riposiamo. Questo è l’esempio di una giornata tranquilla e normale che possiamo svolgere ogni giorno senza aver problemi. Durante la giornata rispettiamo alcuni semplici regole. Se non esistessero le regole in una classe ogni alunno farebbe tutto quello che gli salta per la testa: si alzerebbe, picchierebbe, uscirebbe fuori dalla classe, non si farebbe lezione e non si imparerebbe nulla. Meno male che non è cosi. Noi ragazzi dobbiamo cercare di seguire sempre le regole perché rappresentiamo il futuro e dobbiamo contribuire a costruire un mondo sempre più pacifico che rispetti l’ambiente in cui viviamo, ma soprattutto in cui vivranno anche i nostri figli. Molte persone però non capiscono l’importanza delle regole e si divertono ad infrangerle perché non sanno che se tutti rispettassero le regole ci sarebbe un mondo migliore, più bello, dove non c’è violenza, non si ruba, non si abusa delle persone. Noi speriamo che prima o poi l’uomo si renda conto dell’importanza delle regole,e che le rispetti. I B Scuola secondaria “F. Torraca” I bambini I bambini devono giocare: studiare, ridere e scherzare. I bambini devono essere felici e così essere tutti amici. I bambini adorano il mare senza abbandonare il loro amato cane. Con i fiori in mano guardano nel cielo e pensano, cosa faranno nel loro futuro con occhi e cuore puro. Sarà bello rimanere piccoli per sempre, con quell’ innocenza che duri per sempre? Classe IV Scuola Primaria fogliosufoglio ESPERIENZE DIRETTE REALIZZATE DALLA CLASSE III B “F. TORRACA” Nel mese di febbraio abbiamo visitato la mostra:”Un grande si alla vita” (dallo stupore all’ accoglienza della vita:la dignità della persona umana fin dal concepimento) ideata e realizzata dal CAV (Centro aiuto alla vita) presso il palazzo di Città di Potenza. Dopo la visione della mostra,composta da 28 pannelli e del filmato ”Felicità è…creare felicità” ecco alcune delle nostre riflessioni sul bisogno innato dell’ uomo di far felici gli altri “ … Il nostro vero primo amore non è quello per il sesso opposto, ma quello verso la propria madre, quando ci accoglie nel suo corpo per donarci la vita. E’ un gesto incommensurabile, che ci lega per sempre al genitore. Basti solo pensare che il suo organismo non ha sviluppato anticorpi per eliminare quella nuova vita che si andava a creare al suo interno. Il motivo è ovvio: non eravamo un corpo estraneo, ma il frutto del suo amore! Una volta nati, i primi occhi radiosi che vediamo sono quelli della nostra mamma e, per quanto per gli altri possano essere banali o brutti, noi ne veniamo incantati. E quella prima carezza che amorevolmente ci acquieta , rapisce il nostro cuore. In quel momento anche la madre percepisce una sensazione fantastica, mai provata prime:un amore immenso per la sua creatura. Anche se non hai mai parlato a quell’esserino roseo che stringe tra le braccia,per lui donerebbe la vita…” “…La vita è un dono meraviglioso, un dono che ricevono tutti. Essa è frutto di un amore, un amore profondo. Talmente profondo che decide di unirsi per creare un nuovo essere. Un essere unico che rimarrà tale per sempre. Mai nessuno potrà prendere il suo posto. Neanche unendo migliaia di DNA. Lui è lui, oppure non sarà mai. Non riuscirà mai ad emettere il primo vagito. Non riuscirà mai a correre a piedi nudi, incontro al mare, non farà mai il suo primo giro in bicicletta, accarezzato dolcemente dal vento. Non piangerà mai. Non sorriderà mai. Non nascerà mai. Non sarà mia nulla… resterà solo un ricordo. L’amaro ricordo di uno sbaglio. La “causa” di un gioco pericoloso chiamato AMORE. Lo stesso amore che lo ha concepito per errore. Un errore che costerà la vita di un innocente che non può ribellarsi, che non può difendersi. Come può essere giusta una cosa del genere? Come si può diventare artefici o anche complici di un tale misfatto? Vigliacchi…Così vi definiamo… Vigliacchi… Non avete il coraggio di assumervi le vostre responsabilità… Avete solo pensato a soddisfare l’umano piacere e non avete pensato alle conseguenze delle vostre azioni…Incolpate il vostro bambino di essere nato. Lui non ha colpe… Lui è nato perché voi lo avete fatto nascere… Vivete tranquilli perché non lo definite ancora un “vero bambino” ma solo una bozza, che si può cancellare. Vi sbagliate… Se lo sopprimete significa che era nato. Nulla può morire se non esiste. Siamo consapevoli del fatto di essere giovani, in erba, forse potremmo apparire arroganti in un certo senso… Ma la nostra non è affatto arroganza… è soltanto voglia di cambiamento, voglia di più tutela della vita. Basta con gli aborti. Basta con queste crudeltà. Diciamo insieme: SI alla vita…” Istituto Comprensivo Potenza 7° SÌ ALLA VITA “ …La felicità è il bisogno più profondo e radicato nell’uomo. La felicità è… “un’epidemia” di sorrisi, di risate, di “ti voglio bene” e di beatitudini, che si riesce a trasmettere con poco. Quando si è felici il mondo ci appare più bello, più vivibile e ciò solo perché ci sentiamo completi; così è naturale e immediata la voglia di trasmettere questi sentimenti. Ci sono bambini che a cinque anni già hanno capito come funzioni questo sistema e riescono a ridere, a sentirsi bene 17 fogliosufoglio Istituto Comprensivo Potenza 7° 18 solo guardando il sole, il mare, le montagne, perché si accorgono di quanto il mondo sia meraviglioso e strabiliante. Non solo: riescono anche a trasmettere la felicità ai passanti che li guardano sorridere e ridono con loro. Ci sono persone che riescono a essere felici con il proprio compagno fino alla vecchiaia e oltre; così, quando si guardano negli occhi, provano le stesse emozioni di cinquant’anni prima e si sorridono beati, con l’irrefrenabile voglia di reciprocità. Il problema del mondo attuale è che viene diffuso sempre di più il bisogno di possedere beni materiali e meno il bisogno di essere felici…. ” Più si vuole possedere,più sorgono problemi. E’ bello quando il sole splende e trasmette calore che riesce a riscaldarmi perfino il cuore che, a sua volta, diffonde il calore ricevuto a tutti. E’ meraviglioso quando riesco a vincere una battaglia nella quale ho dato tutta me stessa, e felice contagio chi ha combattuto con me e per me. E’ cosi bello rendere felici,amare ed essere amati e creare felicità. Non sempre ci riesco e spesso mi arrendo. Poi, però, trovo un po’ di forza perfino guardando un cane che scodinzola soddisfatto e adorante il suo padrone e riesco a tornare felice e a diffondere questo mio grande senso di benessere. Chi riesce a creare e a diffondere felicità è veramente colui che si sente ed è felice, perché riuscire ad aiutare gli altri è la sola e la vera ricetta per trovare una pace interiore, una beatitudine che delizia e un senso di benessere insuperabile ed infrangibile. INTERCULTURA Quest’anno abbiamo avuto il piacere di accogliere nella nostra classe Tania, una ragazza ucraina. Ecco cosa pensiamo a questo proposito dell’integrazione dei migranti. L’integrazione degli stranieri in Italia è un grosso problema. Essi infatti trovano difficoltà a inserirsi nella società a causa della lingua, della loro cultura, dei nostri pregiudizi. Il giorno in cui la abbiamo conosciuta la nostra compagna non capiva niente d’italiano e aveva difficoltà a comunicare con noi anche con i gesti. Poi, noi ragazzi le abbiamo dato una mano sia a scuola per farle comprendere la lingua,che nell’ambiente extrascolastico, dove ha iniziato a far sue le abitudini di noi italiani e la nostra cultura. Tania ora si è perfettamente integrata e vive da italiana, anche grazie al suo impegno e alla sua buona volontà nello studio, che le ha permesso di imparare velocemente la nostra lingua e di avere anche ottimi risultati a scuola. Lei, però, in fondo ha un po’ nostalgia del suo paese. Il che è comprensibile, visto che è venuta in Italia per volere dei genitori che cercavano lavoro ma, se dipendesse da lei, penso che ritornerebbe nel suo Paese, anche se ormai ha ottimi rapporti con quasi tutti noi. Ritengo che la sua esperienza in Italia sia molto positiva, anche se ogni tanto ha litigato con qualcuno che la prendeva in giro, ma per fortuna sono stati solo piccoli episodi che si sono risolti. Siamo felici che grazie a noi la sua integrazione e il suo approccio con l’Italia siano stati fin qui ottimi. Ma sfortunatamente questo non succede per tutti, infatti i migranti sono vittime di noi italiani che molto spesso ci facciamo condizionare dalle televisioni che fanno credere che gli stranieri siano solo capaci di rubare o uccidere, ma se si impara a conoscerli ci accorgiamo che non sono peggiori di noi. Lo Stato italiano dovrebbe promuovere l’insegnamento della cultura, dell’integrazione e cercare di non far apparire gli stranieri diversi. Crediamo che queste esperienze didattiche siano enormemente formative per noi alunni. Desidereremmo che tutte le scuole le vivessero. fogliosufoglio Gli UOMINI che hanno scritto la Carta entrata in vigore il 1° gennaio 1948 possedevano qualità, ma erano soprattutto animati, pur nella diversità delle rispettive tradizioni politiche e culturali, da tre spiriti: Spirito della libertà, Spirito della cultura, Spirito del coraggio… L’Assemblea Costituente è nata da una base semplice. C’è stata la dittatura, durata più di vent’anni, ha portato la guerra, lo sterminio. Dopo queste tragedie volevano instaurare la democrazia e la pace.. Noi ragazzi lo vogliamo ancora, nel loro nome… [ ] Sul vigore ritornato Sul pericolo svanito Sull’immemore speranza Scrivo il tuo nome E in virtù di una parola Ricomincio la mia vita Sono nato per conoscerti Per richiamarti Libertà Paul Eluard Nella Costituzione c’è il nostro passato, i nostri pianti, le nostre sciagure, le nostre gioie. Per ogni articolo ci sono giovani caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, straziati nei campi di concentramento, dando la vita perché libertà e giustizia potessero essere scritte su questa Carta. La Costituzione è la somma delle norme fondamentali del vivere civile che assicura a tutti i cittadini indistintamente libertà , giustizia e pace. La Costituzione è la legge fondamentale dello Stato e disciplina diritti e doveri, la distribuzione dei poteri e le forme del loro esercizio. In particolare la nostra COSTITUZIONE è anche una COSTITUZIONE aperta nel senso che non indica quali valori debbano prevalere, ma quelli che non possono essere sacrificati, lasciando alle leggi successive il compito di stabilire il loro giusto equilibro. Ciò le conferisce una notevole adattabilità ed una continua attualità, nonostante i suoi sessant’anni. La Costituzione italiana è difficile da demolire perché non è scritta sulla sabbia. I suoi principi fondamentali sono incisi sulla roccia di un patto giurato fra uomini liberi che volontari si adunarono per dignità, non per odio, decisi a riscattare la vergogna ed il terrore del mondo contro l’abiezione delle leggi razziali, affermò Calamandrei, uno dei padri fondatori del nostro testo costituzionale, perciò i costituenti assunsero l’ eguaglianza e l’universalità dei diritti dell’ uomo come fondamento dell’ordinamento. Proprio perché si basa su tali principi, la nostra Costituzione privilegia il pluralismo e la distribuzione del potere, rende impossibile la dittatura della maggioranza di qualunque maggioranza. In tal modo essa è la garanzia delle nostre libertà che vengono assicurate a tutti, anche alle minoranze. Ragazzo mio… non vivere su questa terra come un inquilino, o come un villeggiante stagionale. Ricorda, in questo mondo devi vivere saldo, vivere come nella casa paterna. Istituto Comprensivo - San Fele ATTUALITÀ DELLA COSTITUZIONE ITALIANA (Nazim Hikmet) C onstitution comes from the Latin word costitutio and means a system of laws and principles according to which a State is governed. The Constitution of the Italian Republic was enacted by the Constituent Assembly on 22nd December 1947. The Constituent Assembly was enacted by universal 19 fogliosufoglio Istituto Comprensivo - San Fele suffrage on June 2nd 1946, at the same time as a referendum on the abolition of the monarchy. the Constitution came into force on January 1948,one century after the Statuto Albertino was enacted. Although the latter remained in force after the Benito Mussolini’s March on Rome in 1922, it had become devoid of substantive value. The Constitution previously forbade the male descendants of the former royal family, the House of Savoy, from entering the territory of the Republic, however this provision was repealed in 2002. Scriveva Meuccio Ruini in un articolo nel 1947 quando la Costituzione non era stata ancora promulgata: “Questa Costituzione che stiamo per darci è, essa stessa, un inno di speranza e di fede. Infondato è ogni timore che sarà facilmente sommersa e che sparirà presto. Noi abbiamo la certezza che durerà a lungo e forse non finirà mai, ma si verrà completando e adattando alle esigenze dell’esperienza storica […]. …Noi stessi e i nostri figli rimedieremo alle lacune e ai difetti che esistono e sono inevitabili. Nessuna Costituzione è perfetta, tutte le volte che se n’è fatta una, sono risuonati lamenti e deprecazioni tra i Costituenti. Ciò è avvenuto anche, subito dopo, che a Filadelfia, fu votata, un secolo e mezzo fa, la Costituzione nord-americana, che ora è giudicata la migliore di tutte. …Difetti ve ne sono, vi sono lacune e più ancora esuberanze; vi sono incertezze in dati punti, ma mi giungono voci di grandi competenti dall’estero, che riconoscono che questa Carta merita di essere favorevolmente apprezzata, e ha un buon posto, forse il primo fra le Costituzioni dell’attuale dopoguerra”. (da: “Atti Parlamentari-Roma”) The Constitution is composed of 139 articles and arranged into three main parts: Fundamental Principles, Rights and Duties of citizens, Organisation of the Republic, followed by 18 Transitory and Final Provisions. Power is divided among the executive, the legislative and judicial branche,; the 20 Constitution establishes the balancing and interaction of these branches, rather their rigid separation. A Better World is Possibile...There are people in the world who want to help create a better world, people deeply concerned about widespread suffering, en vironmentalLdestruction,escalating materialism and the loss of our sense of community.There is a deep and growing hunger for wiser and more loving society. If we really want to create a wise and loving world, we must first become wise and loving ourselves.With a vision of a society governed by love and the common good, we have a powerful antidote to the violence, distrust and division of today’s politics of fear.Practising non-violent way of living let’s join in exploring and building this new future. Uno dei fattori più inquietanti del contesto culturale del nostro tempo è dato dal fatto che noi viviamo confinati in un eterno presente come se non avessimo un passato e come se non dovessimo preoccuparci del nostro futuro. Invece, “noi – come ha avvertito Benedetto Croce- siamo prodotti del passato e viviamo immersi nel passato”. E c’è da aggiungere che possiamo costruire un futuro solo se manteniamo il rapporto di intelligenza morale con il passato che ci ha prodotti. fogliosufoglio Quest’ anno abbiamo affrontato molti argomenti interessanti nell’ambito dello studio di “Cittadinanza e Costituzione”, una disciplina che ci ha aiutato ad avere una visione più chiara e più approfondita della realtà del nostro paese. In teoria viviamo in uno stato che “dovrebbe” garantire a tutti l’uguaglianza e i diritti umani fondamentali. Purtroppo, spesso non viene rispettato ciò che è scritto nella Costituzione, nelle Carte e nelle Dichiarazioni. La realtà è ben diversa e, non solo nei paesi più poveri, ma anche nelle società del benessere, a volte vengono negati proprio i diritti più elementari, come avere una casa, un lavoro, un’ istruzione, un’alimentazione sufficiente. Non sempre viene rispettato il diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni, di godere di un’infanzia libera e felice. Riguardo a questo tema infatti, abbiamo visto un bellissimo film intitolato “Rosso come il cielo”. Nel 1971 Mirco, un bambino toscano di 10 anni, in seguito ad un incidente perde la vista. I genitori sono costretti a fargli frequentare un istituto per non vedenti a Genova. Lì il bambino trova un vecchio registratore e riesce a costruire delle favole fatte solo di rumori. Lì conosce anche Francesca, la figlia della portinaia della casa lì accanto; tra loro sboccia anche l’amore. Mirco coinvolgerà sempre di più tutti gli altri bambini ciechi facendogli capire il loro valore e la loro normalità. Il genere è drammatico, ma la storia narrata, riesce a coinvolgere tutti. Durante la discussione seguita alla visione del film siamo arrivati alla conclusione che, negare la scuola a questi bambini è una violazione dei loro diritti. Curare, organizzare e diffondere la formazione culturale e civile di un popolo significa garantire la qualità della democrazia. Ecco perché la nostra Costituzione impone allo Stato il compito di istituire scuole di ogni tipo, ordine e grado, in modo da assicurare a tutti – anche e soprattutto a chi non potrebbe permettersi di frequentare un istituto a pagamento – la possibilità di godere di un’istruzione scolastica libera e adeguata. L’articolo 34 della nostra Costituzione afferma infatti che “La scuola è aperta a tutti” prevedendo un sistema di istruzione obbligatoria e gratuita che incentiva, anche con aiuti economici, il proseguimento degli studi. Fino a poco tempo fa infatti la scuola era considerata un “lusso” che potevano permettersi solo i figli delle famiglie più abbienti. La maggioranza degli altri bambini infatti, figli di contadini, abbandonavano gli studi all’età media di 10-12 anni. Questo avveniva perché per mantenere le famiglie, a quel tempo molto numerose, anche i bambini più piccoli erano costretti ad aiutare i genitori come potevano. Alle ragazze spettava il compito di accudire i fratelli minori, mentre i figli maschi andavano a lavorare nei campi. Nonostante ciò i ragazzi di oggi non si rendono conto dell’importanza del diritto allo studio. A volte preferiscono addirittura iniziare a lavorare in età precoce pur di non frequentare le scuole. Ma molti di questi ragazzi arrivati in età adulta si pentono della loro scelta e rimpiangono il fatto di non disporre di una minima cultura personale. Classe III A Istituto Comprensivo - Vietri di Potenza L’IMPORTANZA DEL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE 21 fogliosufoglio Istituto Comprensivo - Tito LA VILLETTA COMUNALE a terr a i t rifiu No Uno spazio sociale da rispettare u ‘acq n o c zzi schi o N a u ol e ai l l e n cani No e Diario delle emozioni dei bambini della II sezione R. Il giubbino era “ingarvugliato”nello scivolo , ma papà lo ha tolto. A. Ho conosciuto una bambina, E. che era piccola, nel passeggino .La nonna ci ha fatto giocare insieme sullo scivolo. L. Mi ricordo un litigio con A. mentre giocavamo alle famiglie, ma poi abbiamo fatto pace. E. Quando era carnevale, c’erano tante famiglie , noi bambini abbiamo ballato in cerchio. C. Mentre ero in villetta con mamma e papà, un ragazzo ha attraversato la strada mentre arrivava una macchina. Per fortuna non è successo niente, c’era anche il vigile. No alla mafia con “Pensa” di Fabrizio Moro Questa canzone ci fa capire che la mafia non è un vanto ma una piaga che non ci fa onore nel mondo. Mafia non è solo ricattare, spacciare, uccidere, ma è anche il semplice bullismo nelle scuole, o nei nostri paesi dove vige la legge del più forte. Bisogna avere il coraggio di non stare in silenzio come tutti ed esprimere la propria opinione senza paura. 22 La mafia fa paura, ma non è invincibile... bisogna solo avere il coraggio di combatterla. Classe II Scuola secondaria fogliosufoglio Americani l’Italia è stata salvata. La monarchia con un referendum fu cacciata, la Repubblica in vigore è entrata. Nel ’48 la Costituzione s’è approvata: la madre delle Leggi è nata. Democrazia, uguaglianza, libertà, giustizia e solidarietà questi sono i principi fondamentali che la Costituzione ha. Dai nostri diritti e doveri è formata, su 139 articoli è fondata. L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e queste son parole d’oro. La nostra bandiera è il tricolore come l’articolo 12 vuole. Antonio Notarfrancesco Classe IV Tito scalo Istituto Comprensivo - Tito Garibaldi l’Italia unita ha voluto, e per farlo con i mille ha combattuto. I Savoia regnavan sul trono lo Statuto Albertino ci fu dato in dono. Mussolini dittatore d’Italia diventò e nella guerra ci portò. Cinque anni è durata finchè dagli W la dichiarazione dei diritti del fanciullo Per i bambini del mondo Nessuno sa… Vorrei il sorriso di ogni bambino che sia grandicello o piccolino Vorrei uguaglianza, senza differenza di razza. Vorrei un mondo senza bambini sfruttati, e che non sia un sogno nel cassetto. Vorrei un mondo senza bambini soldato, ma un mondo pieno d’affetto, malati, abbandonati e non rispettati. nessuno sa che io devo essere amato nutrito, protetto, curato e rispettato. Nessuno sa che non sono un bimbo soldato Nessuno sa che ho il diritto di stringermi in tondo, perché solo tenendoci per mano formiamo un mondo, di pace, fratellanza, giustizia e soprattutto un mondo d’amore. Alunni classe IV C BISOGNOSI ABBANDONATI MALTRATTATI BAMBINI INDIFESI NON IMPORTA DOVE ESSI LOTTINO MA OVUNQUE NESSUNO DEVE OFFENDERLI 23 fogliosufoglio Liceo Scientifico “Pitagora” - Montalbano Jonico 24 UN DECALOGO PER LA LEGALITA’ In una società libera e democratica, caratterizzata da una multiculturalità senza confini, l’educazione alla legalità e alla convivenza democratica diventa necessaria e indispensabile per le future generazioni. Da questa palese considerazione prende il via il progetto “Educazione alla legalità e alla convivenza civile”, avviato durante l’anno scolastico 2009/2010 e riproposto nel corrente con successo. L’Istituto d’Istruzione Superiore “Pitagora”, nelle persone della prof.ssa Anna Martino e prof.ssa Rosanna Camardi, si è fatto portabandiera di questa nuova sfida educativa che coinvolge in prima linea gli alunni delle classi quarte. Le docenti referenti evidenziano la necessità d’informare i giovani e di avvicinarli alle Istituzioni, abbattendo il topico disinteresse di questi nei confronti di un sistema che vedono sempre troppo distante e complicato. Conoscere è il primo passo da fare per abbattere gli ostacoli che impediscono l’inserimento costruttivo nella vita civile dello Stato. Perseguendo questo obiettivo, è stato seguito un percorso di crescita molto variegato in cui hanno giocato un ruolo fondamentale i meeting di studio organizzati periodicamente: momenti di ricerca, dibattito, confronto, apprendimento, che sicuramente hanno aiutato i ragazzi a nutrirsi di legalità. Concordemente agli obiettivi prefissati, il progetto è anche stato arricchito dalle visite ai luoghi istituzionali e dall’incontro con personaggi in vista nel panorama giuridico e sociale. Particolarmente efficace è stato il breve soggiorno romano, in cui gli alunni hanno avuto modo di partecipare all’iniziativa “Senatori per un giorno”. Accompagnati dalle loro insegnanti, hanno trascorso in Senato un’intera giornata, nel corso della quale sono entrati in contatto diretto con i vari aspetti dell’attività istituzionale, visitando i Palazzi e incontrando esponenti politici e rappresentanti dell’Amministrazione. A conclusione della visita, hanno avuto la possibilità di mettere in pratica i meccanismi del processo legislativo attraverso la discussione del testo di un disegno di legge da loro stessi redatto. Tre giorno proficui, dunque, che hanno reso più tangibili ai ragazzi quegli aspetti che sono abituati a leggere solo sfogliando i libri di scuola o seguendo i telegiornali. Nell’ambito del micro percorso “Legalità e giustizia”, la visita al tribunale dei minori di Potenza ha sicuramente costituito l’epicentro di una viva riflessione sui diritti e sui doveri del cittadino, nonché sugli strumenti punitivi in mano alla Giustizia. Per ragazzi prossimi alla maggiore età, ha avuto un particolare significato affacciarsi ad una realtà in cui il trattamento del minore è assai differente da quello di chi ha già compiuto i diciotto anni. Sono stati guidati in questa “full immersion” nell’apparato giudiziario dal giudice Emiliano Mistrulli ed alla dottoressa Antonella Sprovera, responsabile della struttura potentina e esperta in giustizia minorile. Un’altra figura fondamentale del nostro percorso è stata quella di don Marcello Cozzi, leader lucano dell’associazione “Libera”, che è stata la guida di due importanti lezioni di legalità, tenutesi rispettivamente presso l’aula magna dell’Istituto “Pitagora” e in occasione di una manifestazione antiracket a Scanzano Jonico. Temi scottanti hanno animato i due appuntamenti, impreziositi da sonanti fogliosufoglio progetto hanno lavorato sulla legislatura in materia ambientale impegnandosi ad intervistare le personalità promotrici del progetto della raccolta differenziata: l’ex sindaco prof. Leonardo Giordano, l’ex assessore all’ambiente Riccardo Fattorini e l’ex assessore all’ambiente della regione Basilicata Vincenzo Santochirico. Il tema del rispetto del patrimonio storicoambientale è stato alla base della visita presso l’Ente Parco della Murgia Materna, sede di un ricco tesoro culturale costituito dalle pitture rupestri. I ragazzi coinvolti hanno anche partecipato ad un seminario presieduto da esponenti del Consiglio Regionale. Dopo la visione del dvd “La nascita del Parlamento. Dalla liberazione alla Costituzione” che ha ripercorso le tappe salienti della storia d’Italia, dall’Assemblea Costituente alla promulgazione della Carta, l’attenzione si è spostata sui ragazzi, veri e propri animatori di un dibattito sul tema delle politiche regionali. In chiusura, l’intero percorso di studio ha portato alla formazione del “Decalogo della Legalità”: 1. La Costituzione non è un dato di fatto acquisito una volta per tutte, ma un progetto da realizzare attraverso la conoscenza e l’osservazione dei limiti e delle regole imposte. 2. Conoscere per scegliere il valore delle istituzioni. 3. Dove la Democrazia non domina c’è l’Anarchia. 4. Senza regole il mondo seguirebbe la legge del più forte. 5. La libertà per lo sviluppo della responsabilità. 6. La salvaguardia dell’ambiente è dovere di ogni cittadino. 7. Per contenere la criminalità è necessaria la prevenzione. 8. “Pagare significa dare forza ai mafiosi, e io non lo farò!” (Libero Grassi) 9. Vivere onestamente, rifiutare la violenza e rivalutare l’amicizia. 10. Il mondo che vorrei… Liceo Scientifico “Pitagora” - Montalbano Jonico testimonianze delle vittime della criminalità organizzata, tra le quali ricordiamo quella del signor Gallipoli di Montescaglioso, tormentato per mesi dagli usurai. Per parlare di legalità non è stato possibile trascurare un aspetto di cui quotidianamente ciascuno di noi fa esperienza: il rispetto per l’ambiente. Rifacendosi al primato di Montalbano Jonico quale “paese riciclane”, i ragazzi del Educare ed educarsi alla legalità significa essere parte, ogni giorno, della vita civile, protagonisti del presente ma soprattutto del futuro, tutto da costruire e tutto da plasmare. Un progetto, dunque, che ha avuto, è che sicuramente avrà anche in futuro, il merito di guidare la crescita dei cittadini e di aiutarli a sviluppare consapevolezza e responsabilità, diritti, ma anche doveri, a cui ciascuno di noi è chiamato in quanto parte della società. Iolanda CORDASCO, classe 5^ A DS prof.ssa Maria AMORIGI. 25 fogliosufoglio Liceo Scientifico “G. Fortunato” - Rionero IL RAGAZZO CHE CATTURO’ IL VENTO Viviamo in un Paese "ricco" dove godiamo di tante libertà e diritti: abbiamo il diritto alla vita, alla libertà individuale, all'istruzione, al giusto processo, all’assistenza sanitaria, alla libertà di opinione e religiosa...,ma nonostante ciò, nonostante millenni di storia alle spalle, non possiamo ancora dire di vivere in una società in cui i diritti fondamentali di ogni persona siano garantiti e rispettati. E’ vero molti passi importanti sono stati fatti, ma ancora in molti Paesi cosiddetti "civili" esiste la pena di morte...ancora ci sono malattie che fanno paura...ancora c’è emarginazione, ancora le donne vengono umiliate, ma cosa ancora più grave, c’è ancora chi non ha il diritto alla vita! Un bambino, ogni 3 secondi, nel mondo muore di fame o di malattia, molte persone muoiono perché si sparano gli uni contro gli altri in uno dei tanti conflitti senza senso, che insanguinano la Terra...Caino e Abele non sono solo un lontano ricordo purtroppo! E che dire di donne e bambini ancora maltrattati? Se pensiamo a questo ci rendiamo conto che siamo lontani ancora anni luce da una società "giusta", che non si potrà realizzare finché il nostro egoismo, l’ignoranza e la pretesa di giudicare gli altri in base a pregiudizi prevarranno sulla giustizia e sulle ragioni del cuore. Purtroppo, nella storia, ci sono state e ci sono tante "menti folli"che in 26 nome della religione, in nome della fame di potere politico hanno portato alla morte e all’annientamento delle libertà individuali...non bisogna andare troppo lontano, basti ricordare la strage di milioni di ebrei in nome della superiorità della razza ariana, basti pensare alla condizione delle donne afgane umiliate nel profondo del loro essere e così via. Finché permetteremo a queste "idee distruttive” di avere il sopravvento, non ci sarà spazio per un mondo migliore. La responsabilità è di tutti noi! Nei nostri Paesi “civili” parliamo tanto di missioni umanitarie, di centri di assistenza profughi, di missionari, di medici senza frontiere e poi produciamo armi con cui ci arricchiamo a spese di altri popoli che si fanno guerra fra loro provocando morte, fame e malattie. Le potenze mondiali parlano di pace e poi posseggono armi da poter distruggere l’intero pianeta! Viviamo in un mondo ipocrita, e ipocriti siamo un po' tutti noi che spesso fingiamo di non vedere e contribuiamo con la nostra indifferenza a generare altro male. Quante volte ci sarà capitato un extracomunitario che ci chiede un euro al semaforo per pulirci il vetro della macchina o per venderci dei fazzoletti? Spesso queste persone vengono guardate con indifferenza, o peggio con disprezzo, quando in realtà loro sono dovute fuggire da un paese dove si muore di fame o di guerra, e pur di tenersi in vita sono costretti a condurre una vita che è fogliosufoglio minuscolo, in condizioni igieniche pietose, o peggio ancora per strada. Questa è le violazione dei diritti umani che vediamo con i nostri occhi, nella civilissima Italia, non c’è bisogno di andare nei paesi sottosviluppati per vedere quanto i diritti umani non siano ancora rispettati. Purtroppo, un po' più lontano da noi, c’è una vita che è esattamente l’opposto della nostra, fame, povertà, umiliazione, guerra, mancanza di istruzione, miseria, eppure a condurre quella vita sono proprio persone come noi, persone a cui è negato tutto, anche il diritto alla vita. Ci sono tanti ragazzi e ragazze come noi che non sanno cosa vuol dire andare a scuola, ma che hanno tante potenzialità. A tal proposito, è esemplare la storia di un ragazzo africano, del Malawi, il cui nome è William Kemkwamba. A questo ragazzo è stata negata l'istruzione, ma grazie alla sua volontà e, direi, anche testardaggine, oggi studia nell'università più prestigiosa e impostante dell'Africa. La sua famiglia non aveva sufficiente denaro per fargli proseguire gli studi in una scuola secondaria. Il ragazzo, convinto di poter ritornare a scuola un giorno, per non restare indietro rispetto ai compagni, trascorreva alcune ore della sua giornata in biblioteca cercando di studiare qualcosa. Era attratto sempre più dai libri scientifici, in cui, anche se non sapeva leggere l'inglese, cercava di studiare attraverso le immagini. Ed ecco la sua fortuna. Da un'immagine presa da un libro è nata la sua ispirazione: costruire una pala eolica. Liceo Scientifico “G. Fortunato” - Rionero lontanissima dagli agi a cui noi siamo abituati. E ci dimentichiamo spesso che anche i nostri nonni hanno dovuto lasciare l’Italia un po' di anni fa a cercare “fortuna” in Paesi più ricchi. Questi extracomunitari sono proprio come i nostri nonni o bisnonni, persone come noi che per sfuggire a stenti e sofferenza cercano rifugio in paesi più ricchi. Invece non li accogliamo come dovremmo, svolgono i lavori più umili e la cosa più grave è che sono sfruttati e sottopagati, tanto da non riuscire a permettersi una casa dignitosa con acqua calda e corrente. Quante volte al telegiornale sentiamo di persone che vivono in 10-15 in un appartamento 27 fogliosufoglio Liceo Scientifico “G. Fortunato” - Rionero 28 È riuscito a costruire un perfetto generatore elettrico solo guardando un' immagine. I suoi compaesani credevano fosse impazzito ed erano un po'scettici all'inizio, quando lo vedevano fare la spola tra le diverse discariche per recuperare i pezzi necessari per realizzare il suo sogno. E così William costruisce da solo la sua pala con dinamo di biciclette, pezzi di trattore usati e tubi fognari appiattiti con il ferro da stiro. Si tratta di una vera e propria invenzione, perché William non aveva mai visto una pala eolica, se non nella foto. Oggi la pala costruita da energia a tutto il suo paese, e i suoi abitanti possono irrigare i campi ed avere raccolti più abbondanti e frequenti. Oggi la sua storia è scritta nel libro del giornalista americano Bryan Mealer, con il titolo "Il ragazzo che catturò il vento". L' opulento mondo occidentale sta cercando di migliorare le condizioni di vita degli abitanti dei paesi più poveri, ma è giusta la linea in cui ci si sta muovendo? È davvero ciò di cui hanno bisogno quello che si sta offrendo loro? Il ragazzo che catturò il vento disapprova. Dice che la maggior parte degli aiuti materiali, dagli elettrodomestici ai vestiti, valgono così poco che dopo un paio di mesi si rompono, e, non essendoci nessuno in grado di aggiustarli, diventano rottami inutili, che vengono accantonati in una delle tante discariche. dice che anche gli oggetti di tecnologia sono anch'essi inutili: i computer inviati sono così antiquati che anche loro si vergognano addirittura di farsi vedere con un simile pezzo da museo. In realtà dovremmo intervenire in tutt'altro modo per aiutare gli sfortunati abitanti di questi paesi, e in primis l'Africa, continente da sempre sfruttato per le risorse umane, sin da quando venivano deportati uomini e donne per essere sfruttati come schiavi in America. Noi europei siamo i colpevoli del loro sottosviluppo, siamo in debito con loro, perché abbiamo sottratto le loro ricchezze, abbiamo distrutto la loro civiltà e le economie locali e li abbiamo tenuti isolati dalla cultura per molto tempo, sfruttandoli e sfruttando la loro ignoranza. Non possiamo illuderci di riuscire a trovare, in un batter d’occhi, la soluzione ai problemi del mondo, c’è ancora da fare un lunghissimo percorso, ma ognuno di noi, nel suo piccolo, ha l’obbligo morale di migliorare la situazione attuale, almeno cercando di diffondere un nuovo modo di vedere, quello della voce del cuore, che afferma che indipendentemente dalla razza,dal sesso, dall’età, dalla religione siamo tutti uguali con gli stessi diritti e doveri. Per questo noi ragazzi e ragazze dovremmo impegnarci sin da ora con l’aiuto delle nostre famiglie, e soprattutto della scuola, a contribuire a migliorare il mondo diventando, in futuro, adulti migliori dei nostri predecessori con una mentalità più aperta verso le apparenti diversità, per imparare a riconoscerle come ricchezza per tutti in modo tale da considerare il nostro vicino alla stessa maniera di come consideriamo noi stessi. Giuseppe Zaccardi classe I E fogliosufoglio Il cammino dei “diritti” nella storia. L'Oceano Atlantico, via di collegamento tra America ed Europa. La storia dei diritti umani affonda le radici nel settecento quando in America e in Francia si svilupparono dei movimenti di pensiero che diedero vita a due documenti fondamentali: la “Dichiarazione d’indipendenza americana” e la “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino francese”. La Dichiarazione d’indipendenza Americana fu ratificata a Filadelfia il 4 luglio 1776 a causa dei continui conflitti delle colonie contro il governo inglese, e includeva anche una dichiarazione dei diritti dell’uomo che rivendicava in particolare il diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità, nonché il diritto alla libertà di parola, di stampa, di religione e di riunione. Un movimento per la rivendicazione dei diritti fondamentali si sviluppò anche in Francia dove il governo si impegnò in una serie di guerre che danneggiarono fortemente l’economia, impoverendo ed affamando i ceti più poveri della popolazione. Questo malessere sociale ed economico indusse i cittadini ad una ribellione di massa che sfociò nella Rivoluzione francese del 1789. Il 26 agosto dello stesso anno, ispirandosi alla dichiarazione americana, i deputati francesi approvarono, dopo lunghi dibattiti, la prima Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino composta da un preambolo e 17 articoli. Vennero sanciti diritti fondamentali come l’uguaglianza degli uomini davanti alla legge, la presunzione di innocenza, la libertà di stampa, pensiero e religione ed il diritto alla proprietà privata. Questi due importanti precedenti diedero avvio ad un fenomeno che coinvolse tutto il mondo occidentale, infatti molti stati, per loro costituzioni, si ispirarono a questi documenti e nel 1948 venne redatta la Dichiarazione Universale dei Diritti umani, sottoscritta da 58 paesi. Sono dunque il frutto di una lenta evoluzione storica e morale degli uomini, ma nonostante questo i diritti di milioni di persone vengono violati ancora oggi. Purtroppo il detto di Rousseau “l’uomo è nato libero ma dovunque è in catene” sfortunatamente è ancora attuale. Mario Policastro 2^B Istituto Professionale Agricoltura e Ambiente “G. Fortunato” - Lagopesole LE ORIGINI DEI DIRITTI UMANI 29 fogliosufoglio Istituto Professionale Agricoltura e Ambiente “G. Fortunato” - Lagopesole 30 I DIRITTI UMANI La Dichiarazione universale dei diritti, più di 60 anni di vicende. Le attese nel mondo. Subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, politici, diplomatici, giornarnalisti, attivisti e soprattutto la gente comune volle evitare che una guerra simile potesse nuovamente colpire, il che significava affrontarne le cause e allo stesso tempo le conseguenze. Erano determinati a impedire che si verificasse un altro Olocausto nel mondo e a garantire a ognuno specialmente ai poveri, agli affamati, ai profughi e ai marginalizzati un sistema in grado di sostenerli, e un quadro legale internazionale capace di proteggerli. Nel fruttuoso periodo della fine degli anni ’40 presero vita molti dei più rilevanti strumenti giuridici e furono create istituzioni internaziona- li, tra cui le stesse Nazioni Unite; ma la Dichiarazione Universale occupa un posto davvero speciale.Per la prima volta tutti i diritti umani civili, culturali, economici, politici e sociali vennero riconosciuti come appartenenti intrinsecamente a tutto il genere umano, piuttosto che venire considerati come un dono conferito loro in modo magnanimo, o al contrario negato, dal destino, dal fato o dal capriccio del regime al potere.Il suo approccio visionario, ma anche totalmente fondamentale, puo’ essere meglio illustrato utilizzando le stesse parole della Dichiarazione: “Tutti gli esseri nascono liberi ed uguali in dignità e diritti…ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona… Tutti sono uguali davanti alla legge.” La Dichiarazione elenca poi una serie di diritti specifici, che spaziono dal diritto a non subire torture, alla diritto di liberta’ di opinione, espressione e religione, fino a diritti sociali, economici, culturali chiave come l’educazione, la salute, il diritto di eguale salario per eguale lavoro.Ad ogni individuo, sancisce la Dichiarazione, spettano tali diritti “senza distinzione alcuna per ragioni di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica o di altro genere…”Oggi, i principi presenti nella Dichiarazione Universale sono richiamati nelle Costituzioni e nelle leggi di piu’ di 90 paesi. Meccanismi internazionali, regionali e nazionali appositi, tra cui l’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani e il Consiglio per i Diritti Umani con i suoi esperti indipendenti, sono stati creati per monitorare, promuovere, proteggere e sviluppare ulteriormente i diritti umani. Dappertutto, un numero sempre crescente di giornalisti, ONG e altri attori della società civile vigilano sui propri governi affinchè ci sia un rispetto sempre crescente dei diritti umani. Con l’avvento di internet, la violazione e gli abusi segreti dei diritti dei cittadini sono diventati sempre più difficle e coloro che decidono di denunciare abusi di questo tipo hanno nelle loro mani strumenti sempre più efficaci. Nonostante ciò, per troppe persone la Dichiarazione Universale rimane una promessa non mantenuta, dal momento che la volontà politica degli Stati di adempiere alle proprie obbligazioni è in forte ritardo rispetto agli impegni assunti. Esiste il rischio particolare che, con il prodursi degli effetti dell’attuale crisi finanziaria, si verifichi un inasprimento delle condizioni già disagevoli dei più poveri e dei marginalizzati del mondo. La povertà è al tempo stesso causa e risultato della violazione dei diritti umani ed è nostro dovere vigilare nei mesi a venire sull’attuazione dei programmi di sviluppo e affinchè la rete di sicurezza sociale sia messa in atto o potenziata, onde evitare che la crisi diventi una tragedia. Ma non possiamo fermarci qui. Sessanta anni dopo, siamo ancora molto lontani dal raggiungimento degli obiettivi inclusi nella Dichiarazione. Più di dieci milioni di persone nel mondo non hanno ancora la consapevolezza dei propri diritti, e del fatto che i governi sono garanti di questi diritti e di una copiosa serie di organismi che se ne occupano, fondati sia sul diritto nazionale sia su quello internazionale. Domenico D'Andrea 2^ B fogliosufoglio L'esperienza e il ricordo di una settimana di solidarietà In questi giorni, tra un'attività scolastica e l'altra, stiamo continuando a discutere di Pace, di Diritti, di Solidarietà. Io insieme ad alcuni mei amici, facciamo parte di un gruppo della Protezione Civile, a Filiano e l'anno scorso dopo il tragico terremoto che ha colpito l'Abruzzo siamo stati a l'Aquila per una settimana, per prestare soccorso. A distanza di un anno l'esperienza vissuta presso il Casello autostradale l'Aquila Ovest è ancora ben impressa … Al termine del primo giorno, dopo aver trascorso una notte insonne per il viaggio abbiamo iniziato a lavorare dopo che il gruppo precedente ci ha lasciato una montagna d’informazioni, e così facendo abbiamo potuto soddisfare molte richieste a noi presentate dagli ospiti durante il giorno. Inizia a piovere, la pioggia è persistente impregna le tende e penetra negli interni, è tutto umido molti chiedono di essere spostati in altre tende, altri si arrabbiano perchè lo spostamento da noi promesso è nei fatti impedito in quanto le tende individuate erano già state occupate. Nel giorno seguente arrivano altre persone che, chiedono ospitalità nel nostro campo ma i posti sono improvvisamente finiti: alcuni dei nostri ospiti si moltiplicano, arrivano in due, il giorno dopo in quattro, fino ad occupare più di due tende, mentre signori anziani e malati dividono la tenda con persone che nella loro vita sicuramente non avrebbero mai scelto di frequentare. La fila alla mensa aumenta ogni giorno sempre di più, qualcuno invita gli amici a pranzare come al ristorante, tutti i giorni si metteva su faticosamente un menù preparando in una cucina mobile, inadeguata per il numero degli ospiti presenti nel campo. Qualcuno si lamenta del cibo, il COORDINATORE del campo allora, dopo aver ascoltato il comitato opta per un “menù alternativo” viene colto da un lampo di genio e ordina per il prossimo pranzo dei pasti precotti dalla Croce Rossa. Nonostante tutte le difficoltà, noi del GRUPPO LUCANO imitando l’esempio degli altri, ci siamo spesi e non poco, per consentire a tutti di ricevere un pasto caldo, un genere di conforto, una coperta, un oggetto qualsiasi, attenzioni che che venivano ricambiate con un grazie che ripagava più di qualsiasi altra ricchezza. Gli sgurdi dei terremotati erano persi nel vuoto, nel tentativo di cancellare quel pensiero fisso: il tremore della terra, che ha portato via beni, e purtroppo anche diverse persone. E intanto piove… piove sulle nostre teste, sulle tende del nostro Campo “EX ITATEL 1” situato nei pressi del casello autostradale di L’Aquila Ovest, mentre continuiamo ad osservare l’arrivo ad ogni ora del giorno e della notte di Tir, Autotreni, Camion Militari, Furgoni, carichi di ogni genere di primaria necessità per quella popolazione cosi tristemente e duramente provata. Mentre tutto questo accade, la terra trema sotto i nostri piedi, la paura travolge anche i più tenaci, i più forti, ma il desiderio di andare avanti, di darsi da fare, quello c'è ed è sempre forte, vivo, intenso in ciascuno di noi venuto qui, solo per dare un aiuto concreto a chi ne ha veramente bisogno. Un esperienza gratificante sotto tutti gli aspetti che, ci ha insegnato come si può essere grandi nei piccoli gesti. Un piccolo aiuto, quello dato da noi tutti VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE ai nostri Amici dell’Abruzzo, ai Cittadini dell’Aquila, in un momento così buio della loro vita. Cosa ci resta di questa esperienza? Una grande emozione, un forte senso di rispetto verso chi e per chi, in pochi minuti ha visto morire i propri cari e si è ritrovato senza una casa, senza il cibo, senza neanche un indumento, ma solo con la forza ed il coraggio di rialzarsi per guardare al futuro con la speranza e la preghiera, che immani tragedie come queste, non abbiamo mai più a ripetersi. In questi, come in altri casi il senso del VOLONTARIATO assume una significativa ed imprescindibile valenza e ci invia ad una riflessione, a capire, quanto sia davvero importante che ciascuno di noi si prodighi per il bene altrui. Fieri ed orgogliosi di aver fatto la nostra modestissima parte, quelli come noi della cosidetta “terza settimana ” si accingono a far posto ai colleghi “della quarta” che arrivano per darci il cambio e cosi tutto si è protratto per quattro lunghi ed intensi mesi, dove lo spirito di operare per portare il bene e del sollievo a chi ne aveva bisogno, è sempre prevalso, sulla stanchezza… su tutto! Domenico Carriero 2^ B Istituto Professionale Agricoltura e Ambiente “G. Fortunato” - Lagopesole IL TERREMOTO D'ABRUZZO. 31 fogliosufoglio Istituto Comprensivo “M. Carlucci” - Ruoti 32 GIOVANNI PALATUCCI, “UN GIUSTO TRA GLI INGIUSTI” Manifestazione commemorativa per il centenario della nascita. Il 24 Ottobre 2009, presso il Centro Sportivo Polivalente di Ruoti (PZ), in occasione della ricorrenza del Centenario della nascita, si è svolta felicemente, in una folta cornice di pubblico, la manifestazione commemorativa in onore di Giovanni Palatucci, difensore dei diritti dei deboli e degli oppressi e, per questo, eroe e martire per la causa della giustizia. L’evento, non a caso denominato “Un giusto tra gli ingiusti”, è stato organizzato e realizzato grazie alla convinta e meritoria iniziativa del Responsabile Provinciale dell’Associazione Nazionale “G. Palatucci”, dott. Antonio PAGANO, il quale è riuscito a sensibilizzare e catalizzare, intorno alla sua interessante proposta, le convergenti energie dell’Amm.ne Comunale di Ruoti, nella persona del suo Primo Cittadino, dott. Angelo SALINARDI, prima, e, subito dopo, i bambini e i ragazzi del locale Istituto Comprensivo “M. Carlucci”, attraverso il suo Dirigente Scolastico, prof. Gesualdo SCAPICCHIO, col coinvolgimento di tutto il Personale Docente e ATA in esso operante. Il ‘Progetto Palatucci’ ha preso vita, nello scorso mese di Maggio 2009, in seguito all’incontro che il dott. Pagano ha richiesto e organizzato, presso la scuola di Ruoti, con il Sindaco e il Dirigente Scolastico, nel corso della quale è stata lanciata l’idea di bandire un Concorso a premi tra gli alunni intitolato, appunto, “Un giusto tra gli ingiusti”, coinvolgendo tutti i bambini della 5^ classe della Scuola Elementare e tutti i ragazzi delle tre classi di Scuola Media. Lo stesso dott. Pagano ha voluto incontrare, alcuni giorni dopo, separatamente, prima i bambini della Scuola Elementare e, subito dopo, i ragazzi della Scuola Media, per illustrare loro, sinteticamente, gli aspetti salienti della vita e dell’opera del Commissario Palatucci, “l’ultimo Questore di Fiume italiana”, inquadrandoli nel periodo storico di riferimento. Il 29 Maggio 2009, giorno di ricorrenza del centenario, concordemente con i docenti interessati, è stato, pertanto, dedicato allo svolgimento del suddetto Concorso a premi, al quale hanno partecipato circa un centinaio di alunni, producendo liberamente composizioni scritte, poesie e illustrazioni grafiche. Dato il delicato periodo conclusivo dell’anno scolastico che avrebbe impegnato per tutto il mese di Giugno i Docenti tra scrutini finali ed Esami di Conclusione del Primo Ciclo di Istruzione (ora si chiamano così), è stata costituita una ristretta Commissione di insegnanti per la valutazione preliminare e selettiva degli elaborati da sottoporre, per l’assegnazione dei premi, al giudizio insindacabile della Giuria del Concorso, composta dal dott. Pagano, dal dott. Salinardi, dal prof. Scapicchio e dalle docenti Giuseppina Creddo e Antonina Visconte. Chiusi tutti gli impegni e gli adempimenti di Giugno, le vacanze estive sono sopraggiunte come un irrinunciabile appuntamento necessario per concedersi una sana pausa di riposo, ritemprarsi fisicamente e spiritualmente e recuperare le energie perdute, per cui la seconda fase del ‘Progetto Palatucci’ è stata ‘aggiornata’ all’inizio del successivo anno scolastico. Detto fatto, nello scorso mese di Settembre, dopo una decina di giorni dall’inizio delle lezioni, puntualmente il dott. Pagano ha ripreso i contatti con il sindaco di Ruoti e col Dirigente Scolastico per concordare le modalità di svolgimento delle premiazioni relative al Concorso svolto e avviare così anche l’organizzazione della fase conclusiva del nostro ‘Progetto Palatucci’. Ed eccoci così giunti alla serata del 24 Ottobre 2009, giornata concordemente decisa per lo svolgimento della manifestazione finale e della consegna dei premi; data del resto anche preannunciata e consegnata con largo anticipo alla trepidante attesa degli alunni, considerato che nulla era trapelato da parte dei componenti della Giuria in merito ai lavori e agli alunni premiati. Alla presenza delle Autorità intervenute, la felice realizzazione della serata in onore di G. Palatucci, confortata dalla partecipazione di un numeroso e interessato pubblico, ha potuto contare sulla generosa e solidale partecipazione, a titolo completamente fogliosufoglio quali hanno potuto conoscere la drammatica ed eroica storia del Commissario Giovanni Palatucci, “ultimo Questore di Fiume italiana”, un funzionario dello Stato che, per non rinunciare ai principi e ai dettati della propria coscienza di uomo, ha sacrificato la propria vita per salvare migliaia di innocenti destinati a sicura, ingiusta e inumana sorte. Ringraziando tutti coloro che con il loro personale interessamento e il fervente impegno nel promuovere e diffondere, anche nelle scuole, l’esemplare vita di Palatucci, e il Sindaco di Ruoti, dott. Angelo Salinardi per aver generosamente accolto e patrocinato l’iniziativa rendendone possibile l’attuazione, ci diamo appuntamento alle prossime occasioni celebrative per continuare a rendere omaggio al giovane “Questore giusto tra gli ingiusti” e onorarne sempre degnamente la esemplare memoria. ACROSTICO Ivan e Miriana Berardi, Luigi Bianchi, Federica Caivano, Daniele Di Nicola, Angelo Sileo, Maria Grazia Raimondi, Valentina Maitilasso, Rosaria Mancino, Antonella Scavone, Francesca Scavone, Laura Scavone, Donatella Palese, Riccardo Scavone, Rocco Scavone, Irene Sinisgalli, Sara Spadola, Felice e Vito Spadola, Hamed e Jusef Trabelsi, Gerardo Troiano, Gianluca Troiano, Luca Troiano, Vincenzo Troiano, suoi compagni e compagne delle classi 2^A e 2^B non sono stati da meno, recitando e rappresentando dei simpatici quadretti ispirati ad alcuni noti personaggi comici della ormai nota e molto seguita trasmissione televisiva e cabarettistica “COLORADO”. Al termine della bella manifestazione sono state anche consegnate le meritate targhe-ricordo a quanti hanno consentito la realizzazione di un evento che ha riscosso ampi e meritati apprezzamenti da parte di quanti hanno avuto l’occasione di parteciparvi e soprattutto da parte dei genitori e degli stessi alunni, i Istituto Comprensivo “M. Carlucci” - Ruoti gratuito, del “Coro Gospel dell’Associazione Musicale S.Cecilia” diretto dal M° Gianfranco GIAMPERSIO, dell’artista-cantante LUISITO e del Mago Prestidigitatore e Illusionista Giuseppe LATRONICO, alias MAGIC MAN, che ne ha anche brillantemente curato la conduzione e la presentazione. Nel corso della serata sono stati premiati 20 elaborati, secondo la Sezione Concorso di riferimento (Composizioni scritte - Poesia – Disegni e rappresentazioni grafiche) e i loro rispettivi piccoli autori. A tutti gli alunni partecipanti è stato comunque rilasciato un attestato di merito per l’impegno profuso nella partecipazione al Concorso. L’occasione ha consentito anche l’esibizione di alcuni ‘talenti artistici’ della nostra scuola, come l’organettista folk Luca Faraone, della classe 2^A, che ha saputo dimostrare la sua non comune padronanza dell’organetto, suonandolo nei modi più diversi e disparati e a velocità sempre crescenti. Giovane eroe Impegnato a salvare Ogni Vita innocente A un destino crudele e Non umano, Nuovo esempio d’amore per tutti I giovani Pronto A rischiare La propria vita per Aiutarne Tante altre con Umiltà, Con Coraggio e Infinita compassione Valentina Maitilasso - Classe 2^ sez. A Scuola secondaria di 1° grado 33 fogliosufoglio Istituto Comprensivo “M. Carlucci” - Ruoti 34 Essere giusti è… Essere giusti è aiutare gli altri … Essere giusti è ascoltare il prossimo… Essere giusti è servire gli umiliati… Essere giusti è consumare la vita per amore… Essere giusti è soccorrere i deboli… Essere giusti è dare solidarietà ai perseguitati… Essere giusti è non dimenticare gli errori della storia… Essere giusti è non aver paura di combattere contro/ l’ingiustizia… Essere giusti è dare a tutti le stesse opportunità… Essere giusti è non discriminare nessuno… Essere giusti è imparare dai propri errori… Essere giusti è rispettare sempre gli altri… Essere giusti è portare armonia e gioia nell’esistenza… Essere giusti è insegnare le felicità agli altri… Essere giusti è far nascere la gioia di vivere negli altri… Essere giusti è sostituire la guerra con la pace… Essere giusti è non sprecare la propria vita… Essere giusti è educare i giovani con l’esempio… Essere giusti è avere il coraggio di fare del bene… Essere giusti è guardarsi intorno e capire… …che il mondo ha bisogno di NOI. Miriana Berardi - Classe 2^ sez. A Scuola Secondaria di 1° grado AVERE DIRITTI E’ NOSTRO DIRITTO “Tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla nascita, dalla religione o dalla condizione sociale, sono dotati di alcuni diritti fondamentali e inalienabili”. Questa affermazione contenuta nella <<Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino>>, approvata nel corso della Rivoluzione Francese nel 1789, è stata in seguito ribadita nei documenti programmatici di molti organismi nazionali e internazionali (come, per esempio, nello Statuto dell’ONU e nella Costituzione italiana). Ancora oggi non possiamo considerare realizzati ovunque i diritti umani, date le violazioni che tante persone subiscono quotidianamente non soltanto in ogni parte del mondo, ma anche in luoghi molto vicini a noi. Parlare di diritti vuol dire innanzitutto definirli e comprenderli, per cui siamo partiti dall’inserire questo termine nel contesto storico e concettuale in cui è sorto e si è sviluppato. In una società in cui ognuno pensa unicamente a se stesso e ai propri interessi i diritti umani possono costituire un punto di riferimento essenziale per muoversi nel mondo complesso della globalizzazione. Essi sono stati conquiste del pensiero e della lotta per la dignità di ogni persona e i risultati raggiunti non sono irreversibili. Se sopportiamo senza reagire le violazioni dei diritti che avvengono vicino a noi, arriveremo fatalmente a sviluppare una specie di assuefazione che ci impedirà di reagire quando ci capiterà di esserne noi le vittime. Non bisogna stancarsi di essere indignati quando viene ignorata e calpestata la dignità umana negli altri, è un modo per tenere allenata la nostra sensibilità. Le violazioni non riguardano solo le guerre, i genocidi, le deportazioni, ma anche le piccole prepotenze e sopraffazioni sui più deboli, sui più disarmati, sui più emarginati. Queste aggressioni, spesso solo verbali, si verificano anche negli ambienti che frequentiamo, perfino a scuola. Sono manifestazioni di “bullismo”, che spesso vengono tollerate, magari con fastidio, per conformismo, per un malinteso senso di solidarietà di gruppo o, semplicemente per voglia di quieto vivere. Intervenire in queste circostanze non è mai facile, costringe a esporsi, ma se non lo facciamo, ci rendiamo in qualche modo complici dei loro aggressori. La realizzazione dei diritti umani è responsabilità di tutti e di ciascuno, dobbiamo avere la capacità e il desiderio non solo di difendere i nostri diritti ma di batterci anche per l’affermazione di quelli degli altri. Prima vennero per gli ebrei “Prima vennero per gli ebrei e io non dissi nulla perché non ero ebreo. Poi vennero per i comunisti e io non dissi nulla perché non ero comunista. Poi vennero per i sindacalisti e io non dissi nulla perché non ero sindacalista. Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa.” Martin Niemoeller Pastore evangelico deportato a Dachau Questo progetto è stato un’occasione per lavorare insieme, per riflettere, per formarci come “cittadini”. Abbiamo anche realizzato una ‘nostra’ presentazione in powerpoint: “Avere diritti è un diritto inviolabile per tutti”, utilizzando libri di testo, materiale on-line, articoli di giornale, CD- rom, documenti storici e pagine storiografiche, foto locali e personali. Classi 2^A e 2^B Scuola Secondaria I grado fogliosufoglio Vivi la vita La vita è un’opportunità, coglila…. Le droit à la vie Le droit à la santé La vita è una sfida, affrontala…. Le droit à l’éducation La vita è un dovere, compilo. Le droit à la famille La vita è preziosa, abbine cura. Le droit à la protection contre le racisme Le droit à l’expression La vita è una ricchezza, conservala. Le droit à la protection contre la maltraitance La vita è amore, godine…. Le droit à la protection contre l’exploitation dans le travail La vita è tristezza, superala. Le droit à la protection contre la guerre et la privation de liberté La vita è un inno, cantalo. Le droit à la culture et la liberté de pratiquer la religion La vita è una lotta, combattila…. La vita è un’avventura, corrila. La vita è felicità, meritala. LA VITA è LA VITA, DIFENDILA. MADRE TERESA DI CALCUTTA Convenzione relativa ai diritti dei «minori» Articolo 6 Tu hai diritto alla vita e allo sviluppo. 1) Come ogni fanciullo tu hai diritto alla vita. Istituto Comprensivo San Fele - Sede staccata di Ruvo del Monte Les 10 droits fondamentaux des enfants. 2) Lo Stato deve assicurare la tua sopravvivenza e il tuo sviluppo. 35 DALLA TAVOLA ROTONDA AL PALCO DELLA PACE 36 La testimonianza della maestra Maria Marcello Maria Marcello, maestra di 48 anni, in servizio in una scuola elementare di Barra, quartiere alla periferia est di Napoli, agli inizi di maggio, è stata protagonista di una storia che più di tante parole aiuta a capire come si vive la solidarietà, come si costruisce la pace. Interviene per impedire una rissa tra ragazzini, ma uno di loro, di appena dieci anni, si ribella e con un calcio le spappola la milza. La maestra viene sottoposta a intervento chirurgico per asportarle l’organo ferito. Al risveglio dall’operazione chiede di vedere il piccolo che l’aveva mandato in ospedale. Vuole perdonarlo. Un gesto non comune, vero? La prima reazione, in questi casi, è quella di vendicarsi, o comunque farla pagare a chi ci ha fatto del male. E, invece, la maestra Maria gli dice: “Ti perdono”. Il bambino le spedisce una lettera di scuse, un mazzo di fiori e il vangelo della sua prima comunione. Perdonare è un verbo scomodo; più semplice vendicarsi. Il primo aiuta la pace e la solidarietà, anche se ci fa apparire degli sconfitti, per non dire degli scemi; il secondo ti fa apparire”vincitore”, ma in realtà sei uno sconfitto. L’occhio per occhio, dente per dente dente non tiene conto delle regole, che, se osservate, aiutano a costruire situazioni di pace prima di tutto nella propria famiglia, e poi in classe, nella scuola, nel quartiere, nel paese... Commentando questa storia il giornalista Massimo Gramellini ha scritto: “Il perdono è l’arma disarmante. Non puoi farci nulla: ti vince, ti conquista, ti redime. E’ una medicina che alleggerisce il cuore di chi lo riceve, ma ancor più quello di chi lo offre” (La Stampa,15 maggio 2010) . Cari ragazzi, sul vostro giornale della “rete scolastica federiciana” e durante la tavola rotonda avete “scritto e parlato” tanto di solidarietà e di pace...Mentre parlavate e sullo schermo scorrevano le immagini dei lavori realizzati a scuola, io pensavo...E’ da 25 anni che, per iniziativa dell’Istituto comprensivo “Tommaso Claps” di Lagopesole, un numero sempre maggiore di ragazzi e scuole della regione sono coinvolte nel “Progetto di educazione alla pace e alla solidarietà tra i popoli”... Pensavo: molti dei ragazzi e delle ragazze che dal 1986 sono stati protagonisti di questa iniziativa, tanto cara al preside Peppino Coviello, oggi sono adulti e forse hanno messo su famiglia. E mi chiedevo: sono diventati testimoni di pace e di solidarietà nella vita di tutti i giorni?... E m’è venuta un’idea: perché non invitarli a raccontare come e se oggi le belle parole e i buoni propositi di allora sono diventati gesti quotidiani di pace e solidarietà? Lello Colangelo 37 “La mia scuola per…” Nel pomeriggio di venerdì 7 maggio scorso, a Lagopesole si è svolta la “TAVOLA ROTONDA”, un evento molto particolare, che vede come protagonisti i ragazzi, e in cui si parla di un tema specifico, che quest’anno è stato: “LA MIA SCUOLA PER…” A partecipare sono stati 16 ragazzi, provenienti da quasi tutta la Basilicata e, il “conduttore” di questo avvenimento è stato Lello Colangelo. Per iniziare, il preside di Lagopesole, ci ha parlato un po’ del concetto di Europa UNITA, quindi delle regole che noi dobbiamo rispettare, regole fondamentali non solo per mantenere unita la nostra Europa, ma soprattutto per mantenere unito il Nostro Mondo, il Pianeta in cui viviamo. Per fare tutto questo dobbiamo essere educati, al sapere, alla voglia di conoscere e pretendere sempre di più dalla cultura, e la scuola serve proprio a questo: - La scuola ci rende migliori, proprio per costruire UNA SOCIETA’ MIGLIORE! Al tema proposto dalla Tavola rotonda, i ragazzi rispondono: LA MIA SCUOLA PER……… …….un mondo migliore, un mondo che rispetti i nostri diritti e ci faccia rispettare i nostri doveri, un mondo per il quale siamo tutti uguali, un mondo dove tutti noi possiamo sia sentirci che essere liberi, liberi di spiccare il volo verso ogni tipo di orizzonte che la vita ci offre, o meglio che il sapere ci riserva. Quindi la mia scuola per…… aiutarmi a costruire il “domani”, un giorno colmo di positività, un giorno PIENO, ricco di sogni, perché la scuola ci insegna a sognare e a realizzare quel progetto di vita che guida verso la libertà di poter aprire la porta al sapere infinito! Lo scopo della Tavola rotonda è stato dunque far capire ad ognuno di noi il vero significato di scuola, che spesso e volentieri trascuriamo… Perciò cari ragazzi diamoci da fare e iniziamo già da adesso a costruire il nostro domani! Maria Gaia Stolfi Istituto Comprensivo Carducci-Morlino Avigliano La pace è fatta di piccole cose Un tema verso la pace per stare meglio Dall’ esperienza del 7 maggio abbiamo capito che la pace è fatta di piccole cose e che anche noi possiamo contribuire, nel nostro piccolo, a migliorare il mondo. Ad esempio il bullismo è una cosa che non va tenuta dentro, ma va combattuta senza però imitarne i comportamenti. Per questo ci ha colpito soprattutto un breve filmato che narra una situazione di bullismo di alcune ragazze che ogni giorno tormentavano una ragazza, chiedendole soldi e facendole tante altre cose sgradevoli . Ad un certo punto però, la ragazza si ribella, ma alla fine è disposta a fare pace perché non vuole comportarsi come loro, cioè far soffrire gli altri. Poi il moderatore della tavola rotonda ci ha fatto dire piccole cose che possiamo fare per la pace (ad esempio: non litigare con propri fratelli 38 e sorelle, non fare arrabbiare i propri genitori ecc.) cose che, come abbiamo visto attraverso le esperienze raccontate, hanno molto significato e possono far cambiare il mondo . Noi abbiamo presentato le nostre varie interviste agli anziani del paese, facendo capire un altro messaggio, cioè che la scuola non si deve vedere dal punto di vista di chi è costretto ad andarci perché essa non è solo una struttura in cui si studia e si impara, ma è un’opportunità che attraverso la conoscenza apre le porte ad un futuro diverso per i nostri figli... In conclusione insieme abbiamo imparato molte cose! Speriamo d’ impararne ancora molte altre e di avere occasioni che non solo ci aiutino a conoscere nuove persone ma soprattutto a confrontarci con altra gente. Gina Lozzi - 1 B Vietri di Potenza Educazione alla cittadinanza: i contributi delle scuole della “rete federiciana” E’ stato un giorno particolare quello del 7 maggio 2010 a Lagopesole. Nella sala della scuola elementare, alla presenza di noti personaggi dell’istruzione e della cultura, i veri protagonisti siamo stati noi ragazzi, provenienti dalle scuole dei diversi comuni della regione. Il tema, quanto mai attuale, si è rivelato semplice, ma denso di significato. Il contributo delle varie scuole è stato prezioso e forse, per la prima volta, tra i cattivi giochi dell’emozione e la spontaneità del parlare, noi ragazzi ci siamo sentiti veramente coinvolti in un progetto educativo complesso e completo. Striscioni, lavori digitali, relazioni, appunti di varia natura hanno avuto come argomenti caldi della discussione, parole magnificamente interessanti e sorprendenti: diritto, Costituzione, cittadinanza, senso civico, rispetto dei doveri. In una fitta carrellata d’immagini, di fumetti, di suoni, di colori, durata quasi due ore, noi ragazzi abbiamo mantenuto vivo l’interesse dei partecipanti, i cui occhi, per tutta la serata sono stati puntati esclusivamente sul tavolo della discussione . Gli applausi non sono mancati e, anche quando sembrava che l’emozione prendesse la mano, siamo riusciti a strappare qualche applauso d’incoraggiamento e di solidarietà : non è forse anche questo “educazione alla cittadinanza”?. Sono convinto che oggi essere cittadino significa essere capace non solo di rispettare le regole, ma anche di saperle vivere in un contesto che va al di là della propria regione, in una prospettiva nazionale e mondiale. Più volte infatti, nelle relazioni dei ragazzi, si è sentito il termine “cosmopolitismo” e noi dobbiamo imparare ad essere cittadini del mondo capaci di “vedere oltre il proprio naso” per arricchirci di esperienze più vere e più concrete, per vivere senza catene in sintonia con tutto il mondo. Questo, penso, sia stato l’obiettivo della tavola rotonda, un obiettivo su cui tutte le scuole hanno speso tanti mesi di lavoro insieme ai loro insegnanti che, pur nella difficoltà della gestione del tempo scolastico, li hanno guidati con professionalità e dedizione in attività di confronto, di dialogo e schematizzazione. Il primo ringraziamento va dunque alla scuola che ci ha ospitato e che ha promosso l’incontro tra gli alunni, poi a tutti coloro, alunni e docenti, che si sono impegnati affinché il progetto andasse a buon fine ed ottenesse i risultati sperati. Pierdonato Magrino classe IB - Scuola Media di Vietri di Potenza 39 fogliosufoglio IL PARADIGMA PEDAGOGICO DEL TRONO D’ARIA LA LAVORO MIA SCUOLA PER… A.S. 2009/2010 PPT- PRESENTATO IN OCCASIONE DELLA TAVOLA LAGOPESOLE NELL’AMBITO DEL PROGETTO IN RETE: EDUCARE ALLA CITTADIDANZA, ALL’EUROPA, ALLA PACE A SUPPORTO DEL ROTONDA A A CURA DI TERESA BENEVENTI (FUNZIONE STRUMENTALE AREA SOSTEGNO AGLI ALUNNI) E MARIANGELA TRIPALDI (FUNZIONE STRUMENTALE AREA DOCENTI) Pablo Neruda: “io voglio fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi”. Istituto Comprensivo “Carducci “Avigliano ISTITUTO COMPRENSIVO “CARDUCCI “AVIGLIANO Insegniamo all’istituto comprensivo G. Carducci- T. Morlino di Avigliano e precisamente nella classe II C – scuola secondaria di primo grado- costituita da 26 alunni. Qualche mese fa abbiamo scelto come tema da sviluppare il disagio dei giovani. Lo abbiamo trattato nei suoi diversi aspetti partendo proprio dal loro disagio. Fra le indicazioni che fornivano i ragazzi, ne abbiamo trovata una decisamente interessante: sosteneva che se i ragazzi sbagliano è perché spesso è colpa degli adulti. “… gli adulti: genitori, docenti, educatori, bidelli, vicini di casa… come tanti re e regine siedono su troni… d’aria e da quella posizione annunciano ogni giorno come tanti condottieri sbuffanti principi e regole per noi ragazzi, senza mai porsi il problema. Ci interesserà?”. Una metafora quella dei troni d’aria forte, pungente ed originale che non poteva essere lasciata lì. L’alunna che l’aveva coniata, aveva centrato il bersaglio del problema. Allora abbiamo continuato a lavorare su questa riflessione, cercando di trovare risposte al tema proprio tra i ragazzi. Chi più di loro sa descrivere e quindi 41 individuare le origini del malessere che li colpisce? Nei loro vividi pensieri veniva fuori la certezza che la scuola rappresenta ancora un valore ma deve fare di più, ascoltare le loro esigenze, fornire lezioni più attive e motivanti, chiedevano meno nozioni, meno docenti in cattedra e più concretezza. Una scuola, insomma non in “trono d’aria” ma fattiva, più rispondente all’essenzialità del ragazzo che si appresta a divenire uomo. Se una delle cause del malessere giovanile sono gli adulti, allora siamo andati ad approfondire, a documentarci ed a verificare la validità dell’ipotesi. Abbiamo fornito agli alunni diverse piste di lettura, tra cui Edgar Morin, con il suo testo I sette saperi. Il sociologo, infatti prova a rispondere ad alcuni interrogativi pregnanti quali: Come considerare il mondo nuovo che ci travolge? Su quali concetti essenziali dobbiamo fondare la comprensione del futuro? Il lavoro di approfondimento corre lungo i sette saperi necessari: - potenziare nell’insegnamento lo studio delle caratteristiche (cerebrali, mentali, culturali) della conoscenza; - Promuovere una conoscenza in grado di cogliere i problemi globali e fondamentali, evitare la supremazia di una conoscenza frammentata nelle diverse discipline per fa spazio ad un nuovo modo di conoscere capace di cogliere gli oggetti nei loro contesti, nei loro complessi, nei loro insiemi; - Insegnare cosa significa essere umano; - Insegnare il destino planetario del genere umano ed il riconoscimento dell’identità terrestre e che tutti gli uomini del pianete, ormai messi a confronto con le stesse problematiche di vita e di morte, vivano una stessa comunità di destino; - Insegnare le incertezze e le strategie per affrontare l’incerto, l’imprevisto, il rischio; - Insegnare la comprensione fra gli uomini; - Realizzare la cittadinanza terrestre. Il lavoro: “La mia scuola per” Il power point “La mia Scuola per” si compone di n° 8 diapositive. Ognuna di esse mette a fuoco un concetto. Slide n. 1 Si parte dalla funzione primaria della scuola,(naturalmente per i ragazzi): fornire saperi o meglio conoscenze. Approfondisce il significato valoriale della parola SAPERE, analizza alcune risposte date da uomini antichi: Socrate, Dante. Slide n. 2 : capire l’universo alunno: un invito a conoscere il discente, i suoi bisogni, i suoi stili, le sue passioni la sua meraviglia, la sua unicità; Slide n. 3: insegnare il pensiero divergente, cogliere la diversità come risorsa e considerare l’Errore e l’illusione come oggetti preziosi del percorso CRESCERE 42 Slide n. 4 e 5: approfondiscono il ruolo guida dell’adulto. Un ritorno al significato etimologico del termine educare: ex-ducere: accompagnare, portare fuori il meglio dell’altro. Valorizza il CON TE che si trasforma in NOI. Momento centrale della relazione duale alunno-docente Slide n.6: forte e chiara sottolinea 4 parole chiave: PERCHE’ /RICERCA; SOGNO; LIBERTA’; AUTONOMIA. Riassume in una magica sintesi tutto il processo pedagogico di insegnamento e apprendimento Slide n. 7: la finalità : un mondo migliore. Le immagini utilizzate sono la chiara traduzione della strategia comunicativa pensata. Nulla è affidato al caso. I colori, gli sfondi, i primi piani, le figure scelte, rimandano a significati precisi che completano la struttura narrativa che commenta il prodotto. Le alunne Valeria Caputo e Maria Gaia Stolfi hanno saputo lavorare in sinergia producendo un lavoro di sintesi eccellente e dal forte impatto comunicativo. Possiamo concludere che prendersi cura dei ragazzi sperimentare continuamente nuove modalità didattiche, riuscire a riaccendere il motore della passione per la scuola al fine di ripristinare la Meraviglia, sono gli obiettivi che ci prefiggiamo da sempre. Già, La meraviglia perché essa è il sentimento essenziale, l’unico che riesce a diventare apprendimento significativo. La meraviglia è già negli occhi dei nostri ragazzi. Il nostro obiettivo, pertanto, non è fornire pacchetti di risposte preconfezionate ma trasformare l’aula il più possibile in laboratorio mettendo al centro del percorso i nostri alunni, il loro vissuto, le loro attese, le loro difficoltà ed anche i loro preziosi errori. Un grazie alla II C per aver saputo meravigliare anche noi docenti! Le prof.sse Teresa Beneventi e Mariangela Tripaldi. LA MIA SCUOLA PER UN MONDO MIGLIORE 43